domenica 2 settembre 2018

NON SOLO METAL - LIBRI: LA DANZA DELLA PAURA

L'estate sta finendo...
... e le ferie altrettanto e quale occasione migliore per tornare in attività con un bel speciale che va accomunando The Bible of Metal e Il Lettore Folle, con una sottospecie di crossover tra due blog abbastanza diversi uno dall'altro? È con immenso piacere quindi che il vostro carissimo Lettore Folle quest'oggi vi parlerà di un libro propinatogli in versione PDF su per giù un mese fa a circa un anno dalla recensione di La Teoria del Complotto del buon De Paola.
Siete sopravvissuti al caldo assassino? Spero di sì, nel caso, oltre al calo delle temperature pre-autunnale, l'opera di cui andremo a parlare vi darà sicuramente una mano con qualche brivido!
Ma bando alle ciance e andiamo a cominciare!

La Danza della Paura (Marco Pezza)
Due parole sull'autore
Chi sarà mai Marco Pezza? Marco Pezza è uno scrittore che ha già da tempo superato la fase di rodaggio con ben quattro libri all'attivo oltre a collaborazioni su testate come Rock Hard e metal.it, dulcis in fundo il buon Marco impugna l'ascia in una tribute band dei Gotthard mostrando una certa elasticità artistica.
In questo La Danza della Paura il buon Marco condensa ben sedici dei suoi racconti precedentemente rilasciati, facendo ampia mostra delle sue influenze artistiche, per altro apertamente rivelate nel suo sito personale e rivolte ad autori storici di gran spessore quali Lovecraft e Poe, oltre al più altalenante e cinematico King, dimostrando per altro un'altrettanta incostanza nella riuscita dei suoi lavori, inoltre alla lista avrei aggiunto da qualche parte anche Verne e Takami, ma di questo ne parliamo tra poco.

Racconti e temi trattati
Dei sedici racconti che fanno parte dell'antologia, due (Phobia e Prigione) potremmo definirli racconti lunghi, mentre gli altri sono decisamente più brevi e vanno dalle poche pagine ad poche decine; di trame ce n'è veramente per tutti i gusti, dal racconto avventuroso fantascientifico che incrocia Lovecraft e Verne, che sembra uscito pari pari da un Martin Mystere come Viaggio Nel Passato, al più spaventevole La Casa in Vendita, il cui soggetto ricorda parzialmente Monster House; passando dai i brevi ma riflessivi Incubo o realtà?Tra la vita e la morte e L'ultima scommessa (che, come da titolo, parla di febbre del gioco) agli orrori della guerra rappresentati con l'intenso e macabro L'uomo dagli occhi di vetro e dal più drammatico e semi-spionistico Sangue sulle alture, senza farsi mancare né un abbozzo thriller alla Deaver con Phobia condito da momenti gore che nulla hanno da togliere al festino al massacro complottista di Grind Inc che molto deve a Battle Royale, mantenendo altissima la tensione anche con gli altrettanto paranoidi Prigione (una sorta di Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank in uno scenario orwelliano, tanto perché uno o l'altro non son già abbastanza incasinati) e Volo 747 - Stranieri nella Notte (che, personalmente, avrei preferito mantenesse la piega surreale da Ai Confini della Realtà fino alla fine), né racconti sull'accettazione dei gay (Un Sussurro nel Buio). C'è persino una ghost story (31.12.1997), cosa volete di più?...

...per quel che mi riguarda qualcosa da voler di più ci sarebbe, come per esempio una maggior cura nella stesura, per carità nulla da dire per due tre errori di battitura, sia chiaro, ma qui non si conta, ci son persino errori di sintassi ed un paio di cambi di colore del carattere! Come se non bastasse il lessico del Nostro è piuttosto limitato, nel racconto finale, Il trovatore (una sorta di mystery horror che nulla ha da togliere a La Casa Stregata) credo di aver letto almeno una mezza dozzina di volte, se non di più, la frase "i cui pezzi erano tasselli di un mosaico". Per non parlare delle forzature di trama di cui Prigione è più che degno testimone ma anche lo stesso Il Trovatore, non scherza, dato il finale.
Paradossalmente i racconti più riusciti e curati, a mio avviso, sono i più corti Un Sussurro nel Buio e Grind Inc per esempio fanno mangiare la polvere anche a Phobia... e che dire di Una Casa in Vendita, che sembra uscita dritta dritta dai tales from the crypt di cui lo stesso King era ghiotto?
Concludendo, talento e fantasia al buon Marco senza dubbio non mancano e tanto di cappello per i temi trattati, una maggior cura per la forma non guasterebbe.

E voi li avete letti? Se sì, quale racconto vi è piaciuto di più? Lasciate un commento qui sotto e, se volete, condividete!
Noi ci vediamo Domenica prossima, stavolta su Il Lettore Folle, con un nuovo post e una nuova lettura!


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