BLOOM ALTERNATIVE ZONE: Escape Through Decades + Death or Glory
Serata calda si prospetta al Bloom Alternative Zone dove le band appena arrivati son già pronte a dar battaglia. Il sound check è finito ormai da tempo ed i membri delle due band si stanno cibando allegramente nell'attesa di iniziare a suonare, attesa che vede scorrere sul telo del proiettore la partita del Milan, di cui il barman (Matteo “Kinder” Balboni, nda) è fan sfegatato.
Attorno alle undici la serata prende piede, accendendosi con i riff pesanti dei Escape Through Decades. La band ci propina una serie di pezzi propri in pieno stampo metalcore grezzo e potente di quello che ti strappa la pelle di dosso ad ogni pennata sulla sei corde; lasciando un po' perplessi nello scoprire che la band, passando di pezzo in pezzo si dimostra più o meno lineare, mantenendo uno standard che non lascerà per l'intera setlist, risultando insipida, nonostante la carica con cui ogni singolo componente si esibisce. Un songwriting da rivedere.
Ma passiamo oltre, a parlare dei veri protagonisti della serata che entrano in scena rivelando la propria furia settantiana, spolverando sul pubblico sopito una buona dose di hard n' heavy di casa Lemmy. I Death or Glory incontrando non poche difficoltà iniziano il proprio live che vede protagonisti pezzi storici della band britannica, martellando il pubblico con bassi potenti e riff taglienti come coltelli, per lasciare un inevitabile segno, passando da pezzi come Overkill, Ace of Spades, In the Name of Tragedy, No Class ed altri grandi classici.
Nonostante il live proceda a gonfie vele, come detto, non sono certamente mancati piccoli inconvenienti che hanno contribuito a far scorrere via la serata in un modo diverso. Durante Ace of Spades, infatti, la band si trova con una chitarra inevitabilmente muta, data la testata in standby, lasciando un cavallo di battaglia per una tribute band “motorheadiana” senza un giro di note fondamentale. Per non parlare della quasi rissa che vede coinvolti alcuni visitatori abituali del locale, che taglia spettatori alla band; rissa di cui tuttavia non sono ben chiari gli sviluppi, che fortunatamente si è risolta senza feriti gravi o coinvolgimenti particolari.
Una serata frizzante con un retrogusto aspro verso il finale, che lascia una smorfia sulla bocca dei presenti, ma che ha divertito, come solo le serate del Bloom Alternative Zone sanno fare.
Link di facebook degli Escape Through Decades: http://www.facebook.com/pages/Escape-Through-Decades/183990388302440
Link Myspace degli Escape Through Decades: http://www.myspace.com/etdmetal
Link di facebook dei Death or Glory: http://www.facebook.com/pages/Death-%C3%B6r-Glory/147249225287166
SABATO 3-12-2011
Ed eccoci qui al Chromium prontia dare il meglio del peggio di noi stessi, in quest'ultima serata del 2011 al Chromium di Crevalcore in provincia di Bologna, locale ormai giunto alla terza stagione della propria vita. Serata scura e buia che vede presenziare ben quattro band per una serata veramente non delle più tranquille, chi soffre di cuore meglio che stia lontano dal posto; per tutti gli altri invece, lasciate ogni speranza oh voi che entrate, ed afferrate una birra!
Giunti sul posto tagliando la nebbia dal gran che era fitta, veniamo accolti dal prorompente sound dei Confusion Gods (sfortunatamente ci siamo persi i Suicidal Obsession - di cui però non ci siamo fatti mancare il demo - nda), si manifesta in tutta la propria potenza in buoni riff pesanti e veloci che schiacciano al suolo senza troppi complimenti i presenti, sorretti da beat blast niente poderosi che invogliano la nuca di chiunque a seguire il ritmo; per la serie “squadra che vince non si cambia”.
Sfoderando un setlist di pezzi propri la band da il meglio di se e si porta alla fine tra gli applausi dei presenti.
Non c'è molto tempo per riposare le membra, che appena dopo pochi minuti dal cambio palco veniamo avvinghiati da sonorità cupe ed apocalittiche. Tetra e malevola l'energia sviscerata dai Riul Doamnei si staglia su di noi con la potenza di riff di stampo norvegese (Dimmu Borgir).
Mostrando una presenza scenica degna di nota, la band guidata da Federico, chitarrista e voce della band, inneggia ad un symphonic black teatrale, promuovendo a pieno titolo il secondo studio album, Fatima, durante il live, lavoro che a dir del cantante è dedicato a quelle donne che “per colpa di una stupida religione sono costrette a nascondere il proprio viso sotto un velo”.
Fin troppo rapidamente si giunge all'ultimo gradino della scalinata, ruzzolando su un black metal classico, contaminato da una forte presenta thrash, dell'ultima band della serata, i Frostmoon Eclipse. Il gruppo bersaglia tutti i presenti rimasti ancora stupefatti dalla precedente esibizione con una serie di brani – tutti rigorosamente scritti dalla band, eccetto l'ultimo – proponendo una serie di riff veloci seguiti da una sezione ritmica niente male, il tutto coronato da ottimi giri di basso.
Band nella norma che sa il fatto suo, se non fosse per un paio di steccate da parte del chitarrista e l'evidente stanchezza del bassista quando ormai si stava giungendo alla fine del live, che fortunatamente prevedeva una tranquilla Black Sabbath, tanto per chiudere in bellezza.
Una serata dura che va a chiudere un weekend all'insegna del metal progredendo sempre più su sonorità pesanti ed aggressive, mantenendo la promessa che già si carpiva dalla locandina della serata e facendo trasudare a tutti la voglia irrefrenabile di scatenare la propria furia sulle note della musica.
Chissà cosa ci attende alla prossima serata del Chromium?
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Myspace dei Frostmoon Eclipse: http://www.myspace.com/frostmooneclipse
FOTO by Chiara Rovesti & Valentina Calvelli.
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