WHITE SPIRIT WHITE SPIRIT 19 Settembre 1980 MCA Records / Ariola Records NWOBHM |
Sotto l'ala della ormai defunta MCA e prodotto da John McCoy (bassista che si era già fatto conoscere in Survivor, debut album dei Samson pubblicato appena un anno prima, nda), l'album si rivela una vera lama tagliente che lasciò un segno indelebile nella NWOBHM dell'epoca, dalla quale diverse band – tra cui gli stessi Iron Maiden, prima dell'ingresso nella band di Janick - trassero ispirazione.
White Spirit è un album ricco per sonorità e stili che passano dall'hard rock progressivo futuristico di ispirazione canadese (Rush) di qualche anno prima fino ad arrivare al ben più tirato e lacerante hard rock di fine anni settanta, che già volgeva su lidi ben diversi, graffiando e mordendo con riff duri e soli mozzafiato per un album che seppure molto ispirato si dimostra un ottimo debutto.
Fin dalle prime note dell'album si possono cogliere connotazioni tipiche di stampo maideniano. Midnight Chaser si infrange con un riff graffiante in pieno stile NWOBHM che non lascia scampo all'ascoltatore, su un ritmo poderoso come non mai. Nel refrain si nota l'ugola squillante di Bruce Ruff seguita da un ottimo e pungente Janick Gers che ci concede un buon antipasto.
Evidenti riferimenti al progressive rock anni settanta si possono trovare nell'introduzione e nel solo di tastiera ad opera di Malcom Pearson, che attribuisce a Red Skies una nota futuristica inaspettata che si amalgama al meglio con riff hard n' heavy di stampo britannico tipici dell'epoca. Il brano era già stato pubblicato precedentemente in uno Split Album insieme ad altri tre pezzi, pubblicato sotto su EMI music, l'LP 12'' diventerà poi una rarità tra gli stampati dell'epoca.
Ispirazione progressive che lascia un'ampia scia sulla quale si disegnano i contorni del terzo e maestoso brano dell'album. High Upon High brano incredibilmente orecchiabile per il motivetto di tastiera che guarda avanti senza divagare eccessivamente nel progressive, che ben si affianca alla voce pulita di Bruce Ruff.
Tornando su linee più grezze Way of the Kings trova le proprie radici su riff di stampo NWOBHM alla Tygers of Pan Tang - cui debut album era uscito poco prima - oltre ad una buona dose di british hard rock di fine anni settanta (Rainbow).
Irrefrenabile e trascinante dal riff hard rock alla Thin Lizzy, No Reprieve non lascia scampo alcuno, andandosi a piantare nella materia grigia dell'ascoltatore, esplodendo in un solo da parte di Janick dopo circa tre minuti di pura energia.
La chiave New Wave si fa sentire persistente nel penultimo gradino di questo debut ad opera di Janick & Co. in un brano graffiante più che mai. Ispirazioni che vanno dal Prete di Giuda a materie di “purpoliane” entità. Don't Be Fooled seppure derivativo si dimostra un brano carico ed in grado di trasmettere al meglio tutta l'adrenalina hard n' heavy britannica.
La corsa lungo le linee di questo debut si chiude sulle note di Fool for the Gods, brano che affonda le proprie radici nel progressive rock nel bel mezzo degli anni settanta (Rush, Pink Floyd), con un'introduzione futuristica lasciata all'ingegno di Pearson. Una melodia in linea con i successivi lavori degli Iron Maiden che di qui a qualche anno arriveranno sul mercato, specie dopo l'entrata nella band di Janick.
Un buon album per una band che sicuramente avrebbe potuto dare molto di più all'ondata di heavy britannico dei primi anni ottanta, ma che ben presto chiuderà i battenti a fronte di un futuro ben più radioso almeno per quanto riguarda Janick Gers e la sua entrata nella vergine di ferro nel 1990. Un album che tutti gli amanti degli Iron Maiden dovrebbero ascoltare almeno una volta.
Line Up:
Bruce Ruff – Voce
Janick Gers – Chitarre
Phil Brady – Basso
Graeme Cralian (RIP 2008) – Batteria
Malcom Pearson - Tastiera
Tracklist:
1. Midnight Chaser
2. Red Skies
3. High Upon High
4. Way of the Kings
5. No Reprieve
6. Don't Be Fooled
7. Fool for the Gods
SONGWRITING 8,5
REGISTRAZIONE 8,25
COINVOLGIMENTO 8
VOTO 8,25/10
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