martedì 10 gennaio 2012

BIBLE REVIEW: PINK FLOYD

PINK FLOYD – A SAUCERFUL OF SECRETS – 29 Giugno 1968
UK
Capitol Records
Psychedelic Rock
Con A Saucerful of Secrets i Pink Floyd giungono alla seconda pubblicazione, dando alla luce un album allucinato e vorticante. Giunto ormai ad un punto critico di problemi con l'LSD, Syd Barrett si vede costretto a chiedere un supporto esterno per l'elaborazione del full lenght. È così che David Gilmour entra nella formazione.
L'album inizialmente doveva contenere 14 brani; quelli che infine vennero tagliati, vennero successivamente pubblicati in un 45 giri.

Siamo davanti ad un album la cui composizione si rivela nettamente più intricata del precedente lavoro, nonché inferiore, probabilmente ciò è dovuto agli effetti delle droghe che stavano iniziando a creare seri danni a Barrett. L'album si dimostra un mix di suoni proprio del rock psichedelico, mettendo mano ampiamente a gamme di rumori e suoni che contribuiscono a rendere i brani più allucinanti in un vero e proprio gioco acustico stordente. Le sonorità di quando in quando si fanno oscure e misteriose rispetto al precedente album, nettamente più solare e spensierato, segno che qualcosa sta cambiando.

Il secondo capitolo della saga Pink Floyd inizia con un solo di basso che apre Let There Be More Light, brano mistico dal riff orientaleggiante dalla ritmica lenta ed ipnotica, dallo stampo pienamente psychedelic rock indotto dalla pesante presenza da effetti di tastiera.
L'elegante opener cede il posto ad una più festosa e solare Remember Day, caratterizzata nei primi frangenti da un ottima sezione ritmica ad opera di Mason. Dal riff tipicamente psichedelico ed in continui cambi di ritmica, dalla presenza costante degli effetti di tastiera che rendono tutto più fumoso ed allucinogeno in una vera e propria danza di note.
Note di cristallo percorrono uno strano percorso nell'aria danzando all'unisono al gentil picchiare dell'abile Mason, mentre Wright contorna l'atmosfera con calde presenze avvolgenti sui tasti della propria tastiera. Un miraggio di suoni creato abilmente per la terza canzone dell'album per Set the Controls for the Heart of Sun, brano sognante cantilenato che fa da ninnananna, pronta a cullare chi ascolta in un morbido abbraccio.

Gli effetti degli allucinogeni iniziano a farsi sentire pesantemente con lo scritto di Corporal Clegg, brano leggermente infantile, brano a tratti appositamente stonante, per confondere ulteriormente, andando oltre lo psichedelico. Nel riff quasi da festa di paese in cui si sente un allegro e festoso kazoo seguire il resto dell'orchestrazione si tocca l'apice della schizofrenia.
Ma il pezzo forte dell'album è dietro l'angolo e ci attende al giro di boa, con un immenso brano strumentale di quasi 12 minuti. La titletrack del full lenght, A Saucerful of Secrets si dimostra un brano di gran classe che dimostra tutto il genio compositivo di Barrett e band, in un ultimo ritorno di fiamma. La schizofrenia qui rappresentata con suoni contorti ed ombrosi, opprimenti e tetri contribuiscono a rendere più pesante il clima dei primi minuti del brano, si traducono in note di tastiera e percussioni alternate in una giostra macabra condotta da Wright e Mason.

Una ballad insolita accoglie a braccia spalancate chi oltrepassa la tetra selva rappresentata dalla quinta canzone, rasserenando in sonorità che comunque si mantengono parzialmente oscure. See-saw è un brano che contiene alcune tracce di blues melodico che si fondono con le consuete e solari sfumature psichedeliche, che colorano il brano in modo quasi innaturale. Una manciata di note che scorrono via come l'acqua di un torrente gorgogliante.
Il clima psichedelico e festoso della prima parte dell'album lo ritroviamo alla chiusura del cerchio che ben si presta a serrare egregiamente un'opera così particolare. Jugband Blues dopo un introduzione lenta e melodica, incalza verso un ritmo più allegro man mano che si procede verso la fine, alzando sempre più i toni, dando ampio spazio a fiati ed ottoni.

Un album che si dimostra nettamente inferiore al precedente pur portando con se vento nuovo e carico di ispirazione, puntando su orizzonti differenti da quelli indotti dalla prima perla, orizzonti più tetri, che hanno per cancello un buon album che ha un certo ordine nella pazzia di cui composto, portandolo ad essere eccentrico ed indubbiamente fuori dal comune.

Line Up:
David Gilmour – chitarra, kazoo; voce in Let There Be More Light e Corporal Clegg
Richard Wright – tastiere; voce in Remember a Day e See-Saw
Roger Waters – basso; voce in Set the Controls for the Heart of the Sun
Nick Mason – batteria, percussioni; cori in Corporal Clegg

Guest:
Syd Barrett – chitarra in Remember a Day e Set the Controls for the Heart of the Sun; cori in Corporal Clegg; chitarra e voce in Jugband Blues
Norman Smith – batteria e cori in Remember a Day
Ray Bowes – cornetta in Jugband Blues
Terry Camsey – cornetta in Jugband Blues
Mac Carter – trombone in Jugband Blues
Les Condon – tuba in Sib in Jugband Blues
George Whittingham – tube in Jugband Blues
Maurice Cooper – eufonio in Jugband Blues
Ian Hankey – trombone in Jugband Blues

Tracklist:
1. Let There Be More Light (05:39)
2. Remember a Day (04:33)
3. Set the Controls for the Heart of Sun (05:28)
4. Corporal Clegg (04:13)
5. A Saucerful of Secrets (11:57)
6. See-Saw (04:36)
7. Jugband Blues (3:00)

SONGWRITING 7,5
REGISTRAZIONE 8,75
COINVOLGIMENTO 7,75
VOTO 8/10

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