BLIND FAITH BLIND FAITH 1969 Progressive Rock Polydor |
L'Inghilterra
è da sempre terra fertile per quanto riguarda la musica di classe,
l'hard rock ed il rock psichedelico, fino ad arrivare alle punte dei
primi abbozzi del metal. I Blind Faith mantengono alto lo
standard inglese, super progetto di Eric Clapton (allora ex-Cream)
che in collaborazione con Steve Winwood (ex-guitarist e keyboarderer
dei Traffic) misero in piedi.
Reclutato
anche Ginger Baker, ex compagno di Clapton nonché batterista nei
Cream, e Rich Grech al basso, non ci volle molto al quartetto per
produrre il primo ed unico brillante album omonimo.
Spostandosi
da un genere all'altro Blind Faith mostra come la
super-formazione sia in grado di tenere alta l'attenzione con giri
armonici sempre fantasiosi con un che di esotico, caldo ed
avvolgente, senza mai eccedere con ritmiche rapide all'inverosimile.
Melodie
fatate di hard rock arpeggiato che spesso incontra ben di più della
solita roccia dura e fredda, creando una sorta di raffinatezza più
unica che rara.
Così
facendo in sole sei canzoni gli inglesi missano insieme un
incantesimo che inizia la propria cerimonia con un brano quale Had
to Cry Today, che in un turbinio caldo nato dall'infusione di
arpeggi in chiave hard rock sorretti da un basso solare ci fanno
attraversare un rovente deserto di note. Influenze blues e country
rock fanno da sfondo a questa perla dispersa in aria e musica.
La magia
prosegue con una ballad in arpeggio melodica e merito delle mani
fatate di Eric Clapton. Can't Find My Way Home, brano melodico
che verrà ripreso più volte più avanti e coverizzato da altre band
in un futuro più prossimo, come una leggera pioggia primaverile
lascia terreno fertile per una ben più frizzante Well All Right
(cover di Buddy
Holly, nda),
brano blues rock che mischia funk e folk rock, portandosi sempre
sulla rampa di lancio di un ritornello magnetico che trova facilmente
spazio nella memoria dell'ascoltatore.
Calano
notevolmente i toni lasciando spazio a sentimentalismo e ballad
struggenti, sempre calde (Presence of the Lord) ed a volte più
spensierate e vagamente nostalgiche, talmente leggere da sembrare
fugaci come un sogno (Sea of Joy).
L'incantesimo
si conclude con una vena psychedelic rock di qualità identificabile
in Do What You Like, brano in cui si notano influenze reggea
inequivocabili dalla prima nota. Brano immenso che lascia spazio
anche ad un solo di Baker di prim'ordine.
Un album
difficilmente in grado di annoiare e che mostra ancora una volta,
dopo l'avventura Cream, il genio compositivo di Clapton. Caldo ed
ammaliante nonostante la semplicità, riesce a rielaborare al meglio
ciò che già avevano a disposizione per l'epoca, per creare una
piccola perla che abilmente riassume la seconda metà degli anni
sessanta senza diventare nauseante e banale.
Line
up:
Eric
Clapton – Chitarra, voce
Steve
Winwood – Chitarra, voce
Rich
Grech – Basso, violino, voce
Ginger
Baker – Batteria
Tracklist:
1. Had
to Cry Today
2. Can't
Find My Way Home
3.
Well... All Right
4.
Presence of the Lord
5. Sea
of Joy
6. Do
What You Like
SONGWRITING
8
REGISTRAZIONE
8,5
COINVOLGIMENTO
8,5
VOTO
→ 8,3/10
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