lunedì 30 luglio 2012

A NIGHT WITH: RAY BENICH

Due chiacchiere con Ray Benich, ex bassista dei The Damnation of Adam Blessing, dopo la recensione al primo selftitled dei signori di Cleveland, eccoci a fare una breve chiacchierata!


1. Com'è stato costruire i The Damnation all'epoca e quanto tempo vi è servito per produrre il vostro primo selftitled?
Il chitarrista Bob Kalamasz, il batterista Bill Shwark ed io al basso eravamo in una band chiamata Dust verso la fine della adolescenza. Adam Blessing aveva già formato una band chiamata The Damnation of Adam Blessing quando udì i Dust nell'estate del '68. I Dust suonavano più aggressivi, con molta più potenza dei ragazzi che seguivano Adam al tempo, motivo per cui Adam decise di prendere con sei noi tre per entrare a far parte dei Damnation of Adam Blessing. Non c'è stato il bisogno di "finire il primo selftitled album" finché non finimmo di registrare attorno a Dicembre '68.


2. Chi c'era al vostro fianco all'epoca?
Accanto a noi nella scena di Cleveland c'erano i The James Gang, gli Eric Carmen and his Cyrus Erie e i miei preferiti i Rick Ray Band.


3. C'è qualcosa di quel periodo che ti manca molto?
Beh, suonare in una band era un buon modo per attirare le ragazze, quindi mi manca più che altro quella parte!


4. Stai lavorando a qualche altro progetto attualmente?
Attualmente sono un attivista politico ed uso la mia musica per cambiare l'America pacificamente. L'America è in un GROSSO guaio. L'americano medio, diversamente dai tardi anni 60 quando i Damnation of Adam Blessing suonavano spesso alle manifestazioni anti guerra, oggi l'americano medio è strettamente controllato da una manciata di persone che sfama la gente con la pubblicità. Quindi, nell'America del 21° secolo, i media non consentiranno alla gente che disapprova la loro politica di essere ascoltata! Ai tempi di persone come John Lennon, Jery Rubin e Abey Hoffman avrebbero tirato fuori i propri messaggi alla gente, ma non ai nostri giorni.


Ray Benich - Cleveland, Ohio USA

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