BIBLE REVIEW "LOST IN TIME" : FIELDS - FIELDS

FIELDS
FIELDS
1969
Fallout Records / Uni Records
Psychedelic Hard Rock

Verso la fine degli anni 60, in cui il rock psichedelico giungeva ai suoi ultimi atti prima di lasciare il posto all'hard rock più duro fino alla svolta heavy metal di metà anni settanta; periodo in cui i Cream di Clapton dicevano l'addio alle scene con Goodbye, Blue Cheer mostravano i primi segni di stoner con Vincebus Eruptum ed i Pink Floyd avevano dato il proprio contributo con The Piper at the Gates of Dawn e A Saucerful of Secrets; in California una band dai lineamenti oscuri iniziava a muovere i propri primi passi, fino a giungere al rilascio del proprio primo full lenght omonimo.
I Fields nascono nel 1969 raccogliendo il materiale sopracitato e missandolo tutto insieme, producendo una sorta di heavy rock particolare e pieno di ombre, prendendo spunto anche dagli allora Yardbirds, appesantendo il sound con riff fortemente distorti e brani progressivi, senza mai lasciare niente al caso. Dopo aver cambiato nome - passando da Preachers al successivo Fields - il trio del bassista Patrick Burke rilascia un primo - ed unico - studio album con solamente 6 tracce che riassumono egregiamente la situazione musicale di quegli anni, apportando all'elemento psichedelico una vena blues, mai così apprezzata.

Solamente sei brani per quasi quaranta minuti di riproduzione, per questo primo ed unico album prodotto dai californiani. A fare da sipario a questo cofanetto allucinogeno troviamo Elysian Fields, che richiama nome della band e titolo dell'album; i suoi riff hard rock distorti uniti ad un ritmo incalzante, la rendono facilmente assimilabile
Rallentando bruscamente, Bide My Time e Take You Home si presentano nettamente più pacate dell'apertura. Da una parte un'impronta rock ben marcata, dall'altra una vena doom tra riff hard rock psichedelici; per una nube che ha un che di mistico.
Torna il brio con una sfumatura folk rock unita ai riff psichedelici portati sino a qui dal trio. Il basso di Patrick sempre tenuto prima linea, fa da cornice all'allegra Jump on You; che in appena tre minuti cede il passo alla melodia di Sun Would Set.
A chiudere il ciclo troviamo un sipario immenso - ben 18 minuti - rappresentato da un mix di blues rock e rock psichedelico, elegante e solare (Love is the Word).

Un album orecchiabile e pieno di brio lasciato nell'angolo più buio dello sgabuzzino dei ricordi, ma che avrebbe meritato un po' più attenzione.

Line up:
Patrick Burke - Basso
Steve Lagana - Batteria
Richard Fortunato - Chitarra, voce

Tracklist:
1. Elysian Fields
2. Bide My Time
3. Take You Home
4. Jump On You
5. Sun Would Set
6. Love Is the Word

SONGWRITING 7,25
REGISTRAZIONE 8
COINVOLGIMENTO 7

VOTO -> 7,4/10