MAIDEN VOYAGE IRON MAIDEN 1969-1970 (rec.) / 1998 Gemini / Skeel Records Hard Rock with Blues / Folk influences < Precedente - Successivo > - |
Dopo aver fatto da spalla a gruppi di spessore dell'epoca (Jethro Tull, Fletwood Mac ecc..) ed aver siglato un accordo con la Gemini Recods riuscirono a rilasciare un paio di singoli (God of Darkness/Ballad of Martha kent e Falling/Ned Kelly); la band era finalmente pronta per il rilascio del debut album, sfortunatamente però la Gemini chiuse i battenti e gli Iron Maiden si sciolsero non molto tempo dopo.
Nonostante tutto, tenuti i duplicati dei nastri registrati all'epoca, Barry Skeels a quasi trent'anni dalla registrazione fece pubblicò l'album a nome della band, portando finalmente alle orecchie degli ascoltatori Maiden Voyage, piccola perla di un passato quasi dimenticato. Oscuro, accattivante, con testi vagamente doom ed influenzato, non solo dalle band a cui fecero da spalla (specie i Jethro Tull), ma anche agli Yardbirds.
Il riff incalzante melodico/classico di Falling apre i cancelli oscuri in cui il quartetto ci getta, forte di un assolo da brivido ad opera dell'axeman Trev; una debole reprise delle linee di basso lega l'opener alla successiva Ned Kelly.
Giri di basso sabbathiani fanno da sfondo alla voce squillante di Drewett in Liar, brano rock n' roll cui produzione non brilla per pulizia, ma dal ritmo irresistibile a cui si sostituisce rapidamente il riff melodico d'introduzione di Ritual, probabilmente il brano più psichedelico proposto dal combo in cui Trev Thoms si destreggia nuovamente, danzando con le proprie dita sul manico della sua chitarra.
Un breve stacco blues con CC Ryder separa la tetra Plague dalla prima metà dell'album, brano in cui iniziano a fare capolino le presenze doom assieme a qualche riff di NWOBHM primitivo e vaghe presenze jazz; lasciando la chiusura alla melodica Ballad of Martha Kent che cede rapidamente il passo alla trascinante God of Darkness.
Una band cui destino avverso ha voluto la carriera fermata ancor prima del proprio decollo, lasciando questo piccolo capolavoro per un futuro ('98) in cui il metallo commerciale ha ormai eclissato lavori di questa portata.
Line up:
Steve Drewett - Voce
Trev Thoms - Chitarra, cori
Barry Skeels - Basso, cori
Paul Reynolds - Batteria
Tracklist:
1. Falling (ascoltala su youtube)
2. Ned Kelly (ascoltala su youtube)
3. Liar (ascoltala su youtube)
4. Ritual (ascoltala su youtube)
5. CC Ryder (ascoltala su youtube)
6. Plague (ascoltala su youtube)
7. Ballad of Martha Kent (ascoltala su youtube)
8. God of Darkness (ascoltala su youtube)
SONGWRITING 8,5
REGISTRAZIONE 6,5
COINVOLGIMENTO 7,5
VOTO -> 7,5/10
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