mercoledì 15 ottobre 2014

BIBLE REVIEW: IRON BUTTERFLY - HEAVY

HEAVY
IRON BUTTERFLY
1968
ATCO
Psychedelic Rock

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In-A-Gadda-Da-Vida (1968)
Fondati nel 1966 a San Diego, California, da un'idea del cantante ed organista Doug Ingle, gli Iron Butterfly sono senz'ombra di dubbio una band tra le più importanti della storia dell'hard n' heavy e del proto metal. Sicuramente più conosciuti per il proprio secondo full lenght (più che altro per la title track del secondo album della discografia, più volte coverizzata e citata perfino nella nota serie TV animata The Simpsons dal buon rocker Matt Groening), gli Iron Butterfly a distanza di appena un anno dalla propria formazione - composta all'epoca, oltre che da Dough Ingle, da Ron Bushy (batteria), Jerry Penrod (basso) Darryl DeLoach (tamburello, voce) e Danny Weis (chitarra) - siglano un accordo discografico con ATCO (divisione della Atlantic Records), per la quale nel 1967 rilasciano il primo capitolo della propria carriera, HEAVY.
Composto da appena dieci pezzi fortemente influenzati dal sound rock psichedelico dell'epoca e da titani come Pink Floyd, Procol Harum, Traffic, Cream, Yardbirds ecc.., di cui una cover di Get Out of My Life Woman di Toussaint che porta con se un filo di R&B che certamente non guasta, Heavy rimase in classifica quasi per l'intero anno dimostrandosi un'ottima rampa di lancio per i nostri.

L'album si apre sulle cupe note dell'organetto di Dough nell'introduzione della breve Possession, song velatamente psichedelica sul modello dei primi Yardbirds in cui sempre Dough svela un cantato tutt'altro che allegro, fino alle note della ben più catchy Unconscious Power, brano dal ritmo crescente che si incendia in un ritornello estremamente orecchiabile.
Le sopracitate venature R&B trovano spazio nelle note del terzo gradino della scaletta di Heavy, cover di Get Out of my Life, Woman, brano piuttosto orecchiabile che precede un nuovo assalto dai tratti decisamente più rock con Gentle As It May Seems.
Heavy prosegue sulle note della psichedelica You Can't Win, dal ritornello semplice e diretto che ci porta rapidamente alle note più luminose dell'introduzione dell'onirica So-Lo, la cui atmosfera sognante è alimentata dai cori che si uniscono alla voce solista.
Prosegue il nostro viaggio sulle note della crepuscolare Look for the Sun, a  cui si contrappone abilmente l'intro su note di piano di Fields of Sun dal ritmo decisamente più allegro.
L'uno-due di chiusura vede da un lato l'accattivante rock psichedelico Stampede Ideas in cui Danny Weis alla chitarra da il meglio di se, lasciandosi quindi andare in occasione di Iron Butterfly Theme, breve song strumentale di appena quattro minuti e mezzo che prediligono bassi e rumori vari, pallida anticipazione di In-A-Gadda-Da-Vida.

In linea di massima, con Heavy, Dough e compagni mettono in risalto più le proprie doti strumentali, curando il songwriting più su quest'ultimo versante e dando alla luce testi bene o male brevi e concisi, dando vita ad un album piuttosto diretto e fluido, che si ascolta piuttosto facilmente, aggiungendo un po' di brio con brani come Unconscious Power ed intrigando con il pezzo più enigmatico, ossia la strumentale di chiusura, un'opera sicuramente adatta a ascoltatori di psychedelic rock e delle band sopracitate da cui la stessa farfalla di ferro ha tratto il proprio polline.
Senz'ombra di dubbio un ottimo inizio di carriera ma con cui gli Iron Butterfly non danno il meglio di se, riservandolo per successive opere.

Line up:
Dough Ingle - Organo, voce
Ron Bushy - Batteria
Jerry Penrod - Basso, voce
Darryl DeLoach - Tamburello, voce
Danny Weis - Chitarra

Tracklist:
1. Possession (lyric)
2. Unconscious Power (lyric) 
3. Get Out Of My Life, Woman (Allen Toussaint Cover)
4. Gentle As It May Seem (lyric)
5. You Can't Win (lyric)
6. So-Lo (lyric)
7. Look For the Sun (lyric)
8. Fields of Sun (lyric)
9. Stamped Ideas (lyric)
10. Iron Butterfly Theme

SONGWRITING 7,5
REGISTRAZIONE 8
COINVOLGIMENTO 8

VOTO -> 7,8/10

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