giovedì 8 febbraio 2018

BIBLE REVIEW: EXTINCTION - THE MONARCH SLAVES

THE MONARCH SLAVES
EXTINCTION
30 Aprile 2017
Unholy Fire Records
Thrash/Death Metal

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Tracklist:
1. The Monarch Slaves
2. Conspirators
3. False Preachers
4. Fight for Yourself
5. Wrong System
6. Progress Regress
7. Pain of Mind
8. Smells Like Teen Spirit
9. Latency
10. Under Control

Line up:
Alice Darkpeace - Voce
Danilo Bonuso - Chitarra
Marco Hellfire Campanati - Chitarra
Marco Vicenza - Basso
Alberto Scrivano - Batteria
Sembrava impossibile ma alla fine ce l'abbiamo fatta. La frase conclusiva del celebre spot dell'amaro montenegro sicuramente sarebbe ideale a descrivere il lunghissimo travaglio occorso alla release del debut dei nostrani Extinction, venuto al mondo ad oltre 20 anni di distanza dalla formazione della band. E quante cose possono cambiare nel corso di un ventennio? Dire un'infinità è dir poco.
Nati nel 95 in quel del Salento, gli Extinction vedono la former line-up composta da Massimo Muci (voce), Danilo Bonuso (chitarra), Daniele Greco (chitarra), Giuseppe de Benedittis (basso) e Tonio Latino (batteria). A novembre dell'anno successivo, la formazione pentacolare pubblica il demo/EP Progress Regress, vera e propria martellata nei denti più death che thrash e con punte di prog che già ai tempi ne lasciavano intendere che c'era molto più di quel che il combo lasciava intendere, tant'è vero che nelle decadi trascorse quasi tutta la tracklist (Fight for yourself, Pain of Mind, Progress Regress, Wrong System) è sopravvissuta.
Qualche tempo dopo il vocalist Muci abbandona la band, lasciando il microfono per un breve periodo all'axeman Bonuso, tuttavia ad un anno dalla release del debut, gli Extinction si sciolgono, a causa del trasferimento di quest'ultimo a Torino.

Passano gli anni, di acqua sotto i ponti ne passa a fiumi e Danilo nel 2014 decide di riformare la band, questa volta con al fianco Jacopo Farcito al basso, Alberto Scrivano alle pelli ed Alice Darkpeace al microfono, formazione presentata successivamente a settembre dello stesso anno, in occasione del Rocking Universe Metal Fest. Affrontato una rapida sostituzione al basso, dopo l'uscita di Jacopo a cui subentra Marco Vicenza, e l'aggiunta di Luca Maggi alla seconda chitarra, a maggio 2015 gli Extinction rilasciano il primo singolo a quasi un ventennio dal demo, Conspirators, la cui prima registrazione risale tuttavia al '96. Affrontato un nuovo cambio alla line up alla seconda chitarra, a primavera 2016 Alice porta il nuovo singolo agli Italia's Got Talent, sorprendendo il pubblico italioto grazie al proprio energico growling; grazie al quale la band acquista, di riflesso, una buona visibilità, tant'è che un anno più tardi nel medesimo periodo, dopo aver siglato per Unholy Fire Records gli Extinction riescono finalmente a rilasciare il proprio primo album, The Monarch Slaves.

Persa la verve semi-elegante prog che caratterizzava positivamente il demo, da buon diretto discendente The Monarch Slaves mantiene ancora ben evidenti i segni delle influenze a volte al metallo estremo a stelle e strisce dei nostri (Morbid Angel, Possessed, Slayer), sfruttando a pieno le doti le ruggenti doti canore della vocalist che arriva a dare il meglio di se senza dubbio nell'asprissimo uno-due rappresentato da False Preachers e Fight for Yourself, per non parlare della conclusiva Under Control, quest'ultima caratterizzata da una perfetta intro in clean; mentre i due axemen fanno faville negli intrecci dell'opener e title track, impreziosita da un'ottimo assolo, così come la groovegiante Latency, la cui evocativa cascata di note conclusiva riporta alla mente i Diamond Head della metal golden age; tutto ciò supportato da una potente sessione ritmica resa ancora energica da una registrazione, che seppur ruvida, serve allo scopo, consentendo la perfetta riuscita di pezzi granitici, incisivi e piuttosto catchy come Progress Regress e Pain of Mind.
Pur non proponendo granché di nuovo e considerata la presenza di un tallone d'Achille quale una cover di cui non c'era assolutamente bisogno, The Monarch Slaves è un'opera prima di tutto rispetto frutto di anni di lavorazione da parte di una band che non manca certamente di talento e creatività.

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