OLD SMOKE BARISHI 24 Aprile 2020 |
Nel corso di queste quattro primavere trascorse dal precedente Blood from the Lion's Mouth, il combo si è ben tirato su le maniche, confezionando un album decisamente più impegnato e impegnativo dalla tracklist decisamente breve, cui brani, eccezion fatta per Cursus Ablaze, hanno una durata minima non inferiore ai sei minuti. Fortunatamente negli arrangiamenti strumentali la band ha fatto un lavorone, trasformando questo vecchio fumo in qualcosa di sì stantio e un po' psichedelico, ma arricchendolo il più possibile con un growling ruvido che calza piuttosto bene a sottolineare una certa grevità omogenea o perfino dando una tinta più cinematico o perfino onirica, rispettivamente in The Long Hunter e nella title track, una lunga suite di 13 minuti che tuttavia non pesano per nulla.
Sicuramente un'ottima prova, quel che ci si aspetta da un "terzo album" per ogni band che si rispetti.
Nessun commento:
Posta un commento