HELFRO HELFRO 24 Aprile 2020 |
Ebbene sì infatti l'omonimo album degli Helfrò altro non è che una ristampa ma che va accolta con tanto di cappello in quanto si tratta di uno di quei dischi che lasciano decisamente il segno e pregno di quel buon sound classico che va a prendere un po' dal black death centro nordeuropeo ed un po' dal black vecchia maniera, mettendo in pratica ciò che di buono i primi Mayhem ma anche band come Immortal e Behemoth possono aver insegnato, il tutto affiancato da sessioni strumentali decisamente fuori dall'ordinario, melodie oscure dai riff decisamente affilati, affiancati ad un drumming mitragliante e voci al vitriolo che fanno il loro sporco lavoro, anche se non sempre registrate in modo degno.
C'è da dire che spacciare una reissue per qualcosa di nuovo lascia un pizzico l'amaro in bocca, specie quando hai per le mani un disco come questo. Qui di nuovo ci sono giusto l'opener Afeitrun e l'artwork, per altro degna anch'essa di rappresentare un disco di tutto rispetto.
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