mercoledì 30 novembre 2011

LOST IN TIME: Twentienth Century Zoo

THUNDER ON A CLEAR DAY
Thentieth Century Zoo
1968
USA
Radioactive Records / Vault Records
Hard Rock with Blues-rock and Psychedelic rock influence
Verso la fine del decennio 1960 dalla calda Phoenix (Arizona, nda) una nuova band fece capolino, tra le sterpaglie del torrido deserto americano. I Twentieth Century Zoo fanno così la loro comparsa nel mercato della musica con il proprio debut album, Thunder on a Clear Day, segnando così il primato di primo album distribuito a livello nazionale dello stato dell'Arizona nonostante a pubblicarlo fu una label di piccole dimensioni.

L'album si presenta come un'opera dal sound particolare, orecchiabile nonostante volutamente sporcato con una serie di influenze che vanno dal rock psichedelico rievocando altre uscite come “Vincebus Eruptum” (album pubblicato sempre lo stesso anno dai britannici Blue Cheer, nda) al blues rock di stampo americano, o anche al rock'n'roll di fine anni cincquanta. Niente di nuovo quindi, che comunque lascia un'impronta nella storia della musica americana, o per lo meno quella locale della band. Un full lenght veloce e diretto come un treno che passa lasciando dietro di se una fitta nuvola di polvere, pesante tanto quanto le chitarre distorte di Greg Farley e Paul Ladd.

Il debut inizia con una psichedelica e tranquilla Quiet Before The Storm. Letteralmente la quiete prima della tempesta, un titolo che da non pochi indizi su cosa c'è da aspettarsi dal brano, che si rivela un brano psichedelico ricco di effetti sonori ipnotici che tendono a rendere tutto più mistico, per un preambolo a qualcosa di più grande, un qualcosa che, sfortunatamente, non arriva mai.
Ed è così che si passa ad una nettamente più rapida e scatenata numero due della tracklist, con la quale il caldo gruppo ci rifila una serie di riff di natura hard rock su quella che potrebbe essere una derivazione alla Steppenwolf, chitarre acide, sporcate quanto basta, in soli trascinanti per un arcobaleno (Rainbow) di note che si dipinge attorno all'ascoltatore.

Quasi studiata nei minimi dettagli, la scaletta dell'album tende a confondere le idee di chi ascolta con fare attento ogni singola nota, e nel terzo brano i Twentieth Century Zoo ci riportano su orizzonti più pacati con un brano indubbiamente più tranquillo del precedente, con una linea più progressive in un continuo cambio di ritmiche – oltre ai soliti bassi – che incalzano fino a tallonare e stordire. Bullfrog, traccia enigmatica e fangosa scivola via rapidamente, lasciando labili segni del proprio passaggio.
Non c'è tempo per sostare e riprendersi con calma, siamo solo a metà del nostro cammino e gli statunitensi propongono una quarta portata tipica della zona, rappresentata da un hard rock sporcato, veloce, grezzo ed irrefrenabile (Love in Your Face), che senza troppi complimenti fa il suo sporco lavoro, portando un po' di luce all'interno della nostra sezione d'ascolto.

Giunti al quinto passo ecco sopraggiungere note contagiose e di facile presa che trovano rapidamente spazio nella nostra mente, spinte da un clima luminoso quanto il caldo deserto dell'Arizona da cui proviene la band, You Don't Remember ti si attacca addosso e non ti molla più, come un coccodrillo che azzanna la preda alla gola per portarla sott'acqua.
Un corpo che cade, una sirena che si avvicina sempre più portando con se guai ed un evidente omaggio ad Hey Joe di Jimi Hendrix, con un richiamo in un introduzione particolarissima a quello che è uno dei classici hard rock più grandi della storia. Riff graffiante e sporcato, ritmo lento e bassi che fanno da cornice a It's All In My Head.
Il cerchio si chiude con un brano dall'introduzione teatrale che quasi ricorda un'opera, per poi volgere il proprio portamento su sonorità più consone ed in linea con quello che è lo stile proposto dalla elastica band americana, sulle sponde di un blues rock infangato con chitarre distorte ed un organo che segue il resto della band (Blues With a Feeling)

Una band calda e desiderosa di fare e dare quanto più possibile al pubblico che, tuttavia, non ottenne il successo sperato. In un marasma di suoni che tendono a stordire, più o meno volutamente da parte di una band che probabilmente avrebbe dovuto, oltretutto, scegliere la propria via da percorrere, trova spazio un album caotico dalla cover scarlatta e dal poco appeal.

Line Up:
Bob Sutko – Voce, Armonica
Allan Chitwood – Basso
Greg Farley – Chitarra
Paul “Skip” Ladd – Chitarra
Randy Wells – Batteria

Tracklist:
1. Quiet Before the Storm (04:53)
2. Rainbow (04:14)
3. Bullfrog (06:32)
4. Love in Your Face (03:13)
5. You Don't Remember (02:33)
6. It's All in My Head (05:34)
7. Blues With a Feeling (09:45)

SONGWRITING 6.5
REGISTRAZIONE 4
COINVOLGIMENTO 5.5
VOTO → 5.3

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