domenica 29 gennaio 2012

BIBLE REVIEW - OZZY OSBOURNE

OZZY OSBOURNE – BLIZZARD OF OZZ – 20 Settembre 1980
Nazione: UK
Etichetta: Jet Records
Genere: Hard n' Heavy / NWOBHM
Non c'è ombra di dubbio che, chi credeva che il divorzio in casa Black Sabbath tra Ozzy Osbourne e gli ex compagni di team non avrebbe portato da nessuna parte se non ad un fallimento di carriera per quest'ultimo, si sbagliava di grosso! Senza perdersi d'animo, il buon vecchio Ozzy mise insieme rapidamente una squadra altrettanto eccellente come quella della passata formazione, accaparrandosi le perizie del bassista Bob Daisley (ex Rainbow), del batterista Lee Kerslake (ex Uriah Heep) ed, ovviamente, del fantasmagorico Randy Rhoads (ex Quiet Riot) a cui Ozzy si legherà particolarmente.

Con una line up di queste proporzioni mettere a segno un buon album è facile, mettere a segno invece un full lenght ricco di classici è qualcosa di molto meno scontato. Blizzard of Ozz è un ottimo intreccio di brani che passano amabilmente da linee melodiche a pezzi ben più spinti e poderosi su riff in chiave NWOBHM mostrando un'aggressività latente non ancora spenta, senza dimenticarsi, giustamente, di mezze vie ben curate.

Riff accattivanti dalle ritmiche pungenti che difficilmente vi faranno stare attaccati alla poltrona, giostrano assieme a giri di basso ben udibili, dando maggior profondità a brani dal sound ineccepibile. Soli elettrizzanti del buon Randy si alternano a sezioni strumentali ed a linee vocali in cui Ozzy mostra un miglioramento canoro rispetto al suo esordio coi Black Sabbath, il tutto nel semplice preambolo con due pezzi (Crazy Train, I Don't Know) uno più brioso dell'altro, atti a dare una scossa all'ascoltatore, creando subito un legame con lo stesso.

LO SAPEVI CHE...
Ozzy Osbourne e la band furono
accusati di aver istigato al suicidio
ben tre fan. 
Il caso si è definitivamente chiuso
solo nel 1992 con l'assoluzione
della band.
Cedono il passo ad un tratto più melodico con un brano nettamente più retrò. Giri armonici in acustico, nostalgici di un periodo in cui il rock melodico era più presente e probabilmente ispirata ai Doors, la terza canzone (Goodbye to Romance) ci concede una ottima pausa nella quale riprendere fiato, seguendo le linee armoniche di Rhoads ed il refrain struggente cui nella seconda metà segue un fugace solo in una pioggia di note.
Un rapido giro di note armonico e leggiadro, un arpeggio melodico in acustico per una solare traccia strumentale di pochi secondi (Dee) per fare da preambolo ad un brano nettamente più heavy e possente dal riff graffiante che lascia il segno. Andando a prendere dal repertorio dei Judas Priest, la quinta canzone dell'album, Suicide Solution è stata oggetto di diverse discussioni per le tematiche portate nel testo del brano, portando una involontaria pubblicità all'album.

Si prosegue sulle teatrali note di uno dei brani più altisonanti dell'album anch'esso oggetto di discussione. Mr. Crowley dai tratti vagamente ispirati a film horror - almeno per quanto riguarda l'apertura – si rivela un mid-tempo dal riff heavy marcato ed un solo ineccepibile ad opera di un magico Randy.
Più tagliente e meno oscuro l'Blizzad of Ozz continua la sua corsa con un brano (No Bone Movies) nettamente più in chiave hard rock, su di una sorta di boogie accattivante e dannatamente piacevole, nonostante il sottile refrain.

L'album volge al termine con due brani, primo dei quali melodico e tenebroso in qualche frangente, riff melodici, campane si alternano con una seconda metà più pesante, ricordando vagamente la prima parte di carriera passata coi Black Sabbath, Revelation (Mother Earth) è un pezzo di gran classe, scritto egregiamente e brillantemente interpretato dallo stesso Ozzy e band.
Per chiudere al meglio il ciclo, un brano in piena chiave NWOBHM veloce ed incalzante, con un basso di punta ed un refrain in cui la voce di Bob si affianca a quella onnipresente di Ozzy. Steel Away passa come un tornado lasciando piacevolmente soddisfatti.

Una ottima sorpresa allora, un album attuale tutt'oggi nonostante i problemi e le proteste per certi testi, Blizzard of Ozz rappresenta una solida base da cui ripartire, una band apparentemente coesa (non sarà così, sfortunatamente) composizioni dirette e taglienti come poche, per un album pesante che lascia il segno. Un brano migliore dell'altro rendono questo album un must.

Line up:
Ozzy Osbourne – Voce
Randy Rhoads – Chitarra
Bob Daisley – Basso, Voce, Gongs
Lee Kerslake – Batteria, percussioni

Tracklist:
1. I Don't Know
2. Crazy Train
3. Goodbye to Romance
4. Dee
5. Suicide Solution
6. Mr. Crowley
7. No Bone Movies
8. Revelation (Mother Earth)
9. Steal Away (The Night)

SONGWRITING 9,25
REGISTRAZIONE 9
COINVOLGIMENTO 10

VOTO 9,4/10

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