CHINATOWN THIN LIZZY 13 Settembre 1980 Warner Music Group / Vertigo Records Hard Rock < Precedente Black Rose (1979) Successivo > Renegade (1981) |
Passato appena un anno dalla pubblicazione del celebre Black Rose, in cui gli storici rivali nonché geni artistici Phil Lynott e Gary Moore si affiancarono per dar luce ad un album stellare, che agli inizi dell'autunno del 1980 vediamo l'irlandese - dopo l'uscita di Gary Moore dalla formazione - partorire un nuovo album dalle sfumature in linea con il proprio stile.
È sulla falsa riga degli album precedenti che prende vita Chinatown, decimo studio album per gli irlandesi, album che si rivela essere un piacevole ed elaborato full lenght sulla linea dei precedenti lavori (da Jailbreak in poi). Riff eleganti su ritmi incalzanti si alternano a brani più melodici e raffinati.
Prodotto dal Warner Music Group l'album rappresenta uno dei capitoli conclusivi per la carriera del bassista che in quello stesso periodo aveva appena rilasciato uno studio album da solista (Solo in Soho, album di cui parleremo prossimamente, nda).
L'album si apre con il riff hard rock incalzante di We Will Be Strong, melodia orecchiabile fin dalla prima nota che si pianta nella mente dell'ascoltatore per poi non andarsene più, merito anche dell'operato di White e Gorham.
Rapidamente lascia posto ad un riff questa volta più duro ed accattivante della titletrack, Chinatown. Il brano presenta un refrain sostenuto e dalla melodia irresistibile. La voce brillante e pulita di Phil corona il ritornello del brano con calde note.
Tastiere futuristiche percorrono il refrain in pieno stampo melodic hard rock di Sweetheart, brano fluido e limpido dal ritmo trascinante, vene rock oriented si spandono in una manciata di note, senza esagerare e portarsi oltre il confine del hard rock a cui gli iralndesi ci hanno abituato finora. Il riff contagioso si estende dalla prima nota del brano per poi accompagnarci animatamente fino alla fine.
Il giro di basso con cui si apre il quarto brano della tracklist spalanca i canceli ad un riff magnetico e graffiante, Sugar Blues risulta così un brano estremamente accattivante dalle ispirazioni vagamente nostalgiche a quel buon sound blues rock ormai lasciato alle spalle per qualcosa di più heavy.
Un riff hard n' heavy su un ritmo nettamente più rapido, queste sono le prerogative del brano che troviamo al giro di boa, Killer on the Loose, brano con vaghi effetti elettronici in presenza del ritornello, che rendono il riff ancora più contagioso. Un ritmo trascinante dall'inizio alla fine per un brano cui seguirà anche un videoclip. Riff contagioso che attacca e non molla la presa.
Un riff poderoso in puro stile hard rock è quello che ci accoglie con Having a Good Time, brano dal ritmo che incalza fino a sfociare in un tanto frizzante quanto fugace ritornello. Un solo di tastiera soggioga la mente di chi attende il solo ricco di mordente ad opera del duetto di chitarre che elettrizzano l'aria.
Le note che conducono verso il settimo gradino della scaletta ci portano ad un brano che sulle prime potrebbe far venire in mente qualche brano dei precedenti full lenght della band irlandese. Genocide (The Killing of the Buffalo) si rivela un brano dal refrain piuttosto anonimo, sorretto da un riff incalzante e pieno, graffiante al punto giusto.
L'hard rock melodico del penultimo brano dell'album ci coglie dolcemente in una pioggia di note incalzanti in delicatamente contornate dalle note di una tastiera. Didn't I è un brano orecchiabile e dolce che passa lasciando presenza di se.
Il cerchio si chiude con un riff graffiante spudoratamente hard n' heavy che lascia un po' allibiti. Un midtempo che ci accoglie egreggiamente, questa Hey You si lascia ascoltare senza troppo impegno per poi concederci un solo che segue il secondo ritornello sulla scia del NWOBHM, dandogli un tocco di classe ineccepibile.
I Thin Lizzy guidati da Philip Lynott si dimostrano nuovamente all'altezza della situazione pubblicando un album che, pur abbassando i toni rispetto ai precedenti, si dimostra estremamente orecchiabile, anche se non immediato come altri della band.
Line Up:
Phil Lynott – voce, basso e tastiera.
Scott Gorham - chitarra
Snowy White - chitarra
Brian Downey - batteria
Guest:
Darren Wharton: tastiera e voce.
Midge Ure: tastiera e organo.
Tim Hinckley: piano.
Tracklist:
1. We Will Be Strong (05:11)
2. Chinatown (04:41)
3. Sweetheart (03:30)
4. Sugar Blues (04:19)
5. Killer on the Loose (03:55)
6. Having a Good Time (04:36)
7. Genocide (The Killing of the Buffalo) (05:06)
8. Didn't I (04:27)
9. Hey You (05:09)
SONGWRITING 7,5
REGISTRAZIONE 8,5
COINVOLGIMENTO 7,75
VOTO → 7,9/10
VOTO → 7,9/10
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