DODECAHEDRON DODECAHEDRON 20 Gennaio 2012 |
Il buio,
la paura, il dolore, la dannazione. Questo è solo l'inizio di cosa
vi aspetta. Nome singolare per i debuttanti blackster olandesi che
propongono un album omonimo dalla tracklist povera quanto contorta.
Rilasciato
nella seconda metà di Gennaio, Dodecahedron si rivela essere,
eccetto un inizio traballante, uno scrigno di gioie arcane di
criptica bellezza e contorta poesia, di difficile appiglio e per le
orecchie più raffinate che sanno cogliere l'arte in uno schizzo di
nero inchiostro su nuvole di note straziate da uno screaming acido.
Molta elettronica, specie nella seconda metà dell'album, svela
influenze dark ambient della band (Descending Jacob's Ladder)
fino a sfociare in una psichedelia dimenticata che risorge a nera di
rabbia (View from Hverfell: Head Above the Heavens). Lunghi
brani la cui impronta strumentale sovrasta le linee vocali, per oltre
cinquanta minuti difficili da dimenticare.
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