ANGRA HOLY LAND 1996 Rising Sun Progressive Power Metal < Precedente Angels Cry (1993) Successivo > Fireworks (1998) |
Grandi
mutamenti per la band brasileira che in poco meno di tre anni è
riuscita non solo ad ingranare a dovere la marcia, ma a dar prova di
enorme crescita con la pubblicazione nel 1996 di un album che denota
un notevole miglioramento compositivo dell’ormai quintetto di Matos
e company.
Prodotto sempre da Sasha Paeth in collaborazione con Charlie Bauerfeind (Avalon), Holy Land è il secondo capitolo della storia Angra che vede l’ingresso nella formazione di Ricardo Confessori alla batteria ed un notevole cambiamento all’acustica dell’album, che vede la componente integrare alla componente classica, di cui avevano fatto ampio sfoggio nel primo album, ad una componente più tradizionale latino americana che porta con se tutto il brio della musica dell’America del Sud, insieme all’armonia di un buon prog di stampo newyorkese (Dream Theater). Frequenti cambi di ritmica, ritmiche frizzanti che si alternano a lente melodie in arpeggio apportando elementi rock oriented, fanno di questo dieci pezzi un piccolo capolavoro di composizione in gradi di superare il precedente Angels Cry (1993) mettendolo persino in ombra.
Prodotto sempre da Sasha Paeth in collaborazione con Charlie Bauerfeind (Avalon), Holy Land è il secondo capitolo della storia Angra che vede l’ingresso nella formazione di Ricardo Confessori alla batteria ed un notevole cambiamento all’acustica dell’album, che vede la componente integrare alla componente classica, di cui avevano fatto ampio sfoggio nel primo album, ad una componente più tradizionale latino americana che porta con se tutto il brio della musica dell’America del Sud, insieme all’armonia di un buon prog di stampo newyorkese (Dream Theater). Frequenti cambi di ritmica, ritmiche frizzanti che si alternano a lente melodie in arpeggio apportando elementi rock oriented, fanno di questo dieci pezzi un piccolo capolavoro di composizione in gradi di superare il precedente Angels Cry (1993) mettendolo persino in ombra.
Con
rapide note che ricordano molto una celebrazione sacra (Crossing)
che fa da magnifico sipario al set di brani della band carioca, i
cinque attaccano con la vera e propria opener con cui mettono subito
in chiaro il proprio cambiamento di fronte, questa volta tendente a
linee più progressive e serene in un pieno stile power teutonico
(Nothing
to Say).
Alternando melodia e potenza in una sinuosa danza di ritmiche Silence
and Distance
accresce la fame di melodia, poco prima di giungere al pezzo forte
dell'album; Carolina
IV
una magica suite che passa abilmente da mid-tempo a speed per poi
riprendere il riff d'apertura con una maestria che riporta ai
canadesi Rush,
guarnendo il tutto con un ritornello appena accennato che fa da
placido ornamento ad un amplesso già ben costruito.
Al
giro di boa troviamo la classica titletrack (Holy
Land)
che al pari del brano precedente sfrutta tutto il brio di cui gode la
musica latino americana, colorando con intrinse di jazz il buon
riffing del brano. La tecnica moderna e pomposa viene ripresa, ed
emulando lo stampo newyorkese incalza a dovere per poi chiudere
misticamente (The
Shaman). E
con un uno-due segnato da un brano speed power tagliente (Z.I.T.O.)
ed un brano dall'introduzione melodica e dall'attacco roccioso (Deep
Blue),
l'album chiude il cerchio con un'elegante ballata dal titolo sinistro
e dalle sonorità vagamente nostalgiche con Lullaby
for Lucifer.
Un
buon album che mostra finalmente di che pasta sono fatti i carioca
Angra che sembrano aver finalmente lasciato dietro di se ispirazioni
classiche, almeno in parte, ed aver infuso le residue con qualcosa di
ben più articolato, creando un album tanto raffinato quanto
semplice.
Line
up:
André Matos – Voce
Kiko Loureiro – Chitarra
Rafael Bittencourt – Chitarra
Luis Mariutti – Basso
Ricardo Confessori – Batteria
Tracklist:
1. Crossing
2. Nothing to Say
3. Silence
4. Carolina IV
5. Holy Land
6. The Shaman
7. Make Believe
8. Z.I.T.O.
9. Deep Blue
10. Lullaby for Lucifer
11 . Queen of the Night*
*solo nell’edizione giapponese
SONGWRITING 8,5
REGISTRAZIONE 8,25
COINVOLGIMENTO 8,75
VOTO -> 8,5/10
André Matos – Voce
Kiko Loureiro – Chitarra
Rafael Bittencourt – Chitarra
Luis Mariutti – Basso
Ricardo Confessori – Batteria
Tracklist:
1. Crossing
2. Nothing to Say
3. Silence
4. Carolina IV
5. Holy Land
6. The Shaman
7. Make Believe
8. Z.I.T.O.
9. Deep Blue
10. Lullaby for Lucifer
11 . Queen of the Night*
*solo nell’edizione giapponese
SONGWRITING 8,5
REGISTRAZIONE 8,25
COINVOLGIMENTO 8,75
VOTO -> 8,5/10
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