WOLFSHADE WOLFSHADE 2011 Autoprodotto Traditional Heavy Metal |
Nati
in quel di Modena da un'idea di Eugenio Apparuti, gli
Wolfshade mostrano le zanne sfoggiando un debut dall'aria retrò che
tanto deve la propria stoffa al NWOBHM di metà anni ottanta per la
precisione di casa londinese di mano dickinsoniana, preferendo
i mid-tempo e cercando di essere quanto più accattivante e ruggente
possibile.
Progetto
nato verso la fine del 2010 dalle ceneri dei Blood and Wine, l'Ombra
del Lupo vede tra le proprie file Eugenio alla voce, Emilio e Luke
alla chitarra, Fabrizio al basso e Ràmoonir alla batteria; ma
nonostante il cuore che mettono in questo primo album omonimo, le
lacune sono evidenti nonostante la band ed il leader mettano vi anima
e corpo mettendo così a nudo la propria passione.
Graffiando
al meglio sin dall'inizio, gli Wolfshade partono con una carrellata
di riff hard n' heavy in chiave maideniana (Zero Day)
risultando estremamente preparati in ambito strumentale, ma non si
può dire lo stesso della linea vocale. Incalzando rapidi su un
ritmiche più impervie, procedono con quella che dovrebbe essere la
titletrack (Shade of Wolf) in cui troviamo un ottimo assolo,
il tutto sempre in chiave NWOBHM. Next World non si discosta
molto dal lotto iniziale dell'album, pur restando molto orecchiabile.
La
melodia dell'introduzione di Nighthawk spezza la corsa a
perdifiato della prima tripletta, esplodendo in un melodic heavy
metal dal riff duro e dal ritornello bene impostato, per poi
lasciarsi andare su note più esotiche, proseguendo il nostro viaggio
in musica attraverso il grintoso riff hard n' heavy di Minister of
Death.
Una
ballad ferma la discesa libera del debut, proponendo giri armonici
più vicini alle celebri ballad che vedono il buon Bruce alla voce,
delineando un'ampia vena poetica per la giovane band (Northern
Shore). Riprendendo vigore un riff nostalgico ci riporta al buon
hard rock settantiano con magnifici soli che si amalgamano al meglio
col tutto in Screaming Vampires. A chiudere ci pensa un brano
dall'intro che ricorda vagamente i Rainbow, proseguendo su riff hard
n' heavy duri e minacciosi (Lord of Lightning).
L'originalità
certamente manca in questi otto pezzi che compongono Wolfshade,
tuttavia va dato loro il merito di aver provato a fare qualcosa di
proprio, andando contro la tendenza del tirar su una “tribute”
band tra le tante che affollano il nostro presente.
Un
album che merita sicuramente di essere ascoltato e che potrebbe
piacere ai fan degli Iron Maiden; certi di un loro ritorno con un
sequel più duro e roccioso che mai!
Line
up:
Eugenio
– Voce
Emilio
– Chitarra
Luke
– Chitarra
Fabrizio
– Basso
Ràmoonir
– Batteria
Tracklist:
1.
Zero Day
2.
Shade of Wolf
3.
Next World
4.
Nighthawk
5.
Minister of Death
6.
Northern Shore
7.
Screaming Vampires
8.
Lord of Lightning
SONGWRITING
-
REGISTRAZIONE
-
COINVOLGIMENTO
-
VOTO
→ NC
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