sabato 28 luglio 2012

BIBLE REVIEW "LOST IN TIME": DAMNATION OF ADAM BLESSING - DAMNATION OF ADAM BLESSING

DAMNATION OF ADAM BLESSING
DAMNATION OF ADAM BLESSING

Settembre 1969
United Artists Records
Prog Rock

Mentre i Pink Floyd ed i Deep Purple mettevano a ferro e fuoco il Regno Unito tra progressive e psychedelic rock; con filature proto hard rock, negli states in quel di Cleveland un chitarrista e la sua band iniziavano a dar segno della propria presenza, con i primi vagiti che li porteranno a produrre quattro album ed a restare all'attivo per oltre quarant'anni con solamente quei 4 full lenght sul proprio tabellone. È così che Bill Constable, meglio conosciuto come Adam Blessing getta le fondamenta dei The Damnation, poi ribattezzati Damnation of Adam Blessing, nome altisonante che indica una band cui sound sperimentale ha un che di singolare. La band guarda avanti e tende a sperimentare missando assieme blues, jazz, psichedelia usando come filo connettore, alle volte, musica classica o simili.
Nel 1968 la band s'era appena formata e, circa un anno più tardi, verso settembre del '69, esordirono su United Artists Records con un album omonimo e discretamente prodotto, dai bassi ben udibili ma dai riff messi fin troppo in ombra in certi frangenti, tuttavia riuscendo a far intravedere il genio della band, preferendo i mid tempo a brani più adrenalinici, senza tuttavia rinunciare ad essere accattivanti e andando più volte missare elementi jazz che ravvivano l'atmosfera.

Le sonorità che ci attendono in questo viaggio in musica si diramano tra mid tempo e ballate, in cui la melodia la fa da padrone. Il riff hard rock di Cooking Book apre magistralmente le danze nonostante il ritornello praticamente assente, sino ad arrivare alle note della magica Morning Dew, tuttora riproposta dalla band statunitense in sessione live. Le ispirazioni blues emergono in Le Voyage, ottimi giri di basso sorreggono egreggiamente il riff più graffiante di tutta l'opera; quindi un irresistibile mix rock n' roll di fine anni cinquanta sfoggia le proprie venature blues sulle corde di un basso pizzicato in You Don't Love Me.
Breve pausa melodica con una ballata che sa di Doors (Strings and Things) e lasciarci andare al solo acido di Last Train to Clarksville cover dei The Monkees di appena tre anni prima.
I tamburi incalzanti di Dreams ci accolgono verso la tripletta di chiusura, attraverso un mid tempo contagioso dal riffing melodic rock.
Basso in primo piano e via per le strofe di Hold On, brano blues rock dal riff vivace che preannuncia il calar del sipario, lentamente Lonely si spande nell'aria, ballata blues rock dal finale a sorpresa.

Una band che guardava avanti come tante, la cui produzione avrebbe meritato maggior riguardi e che avrebbe meritato maggior attenzione in fase di registrazione.


Line up:
n. d. 


Tracklist:
1. Cookbook
2. Morning Dew
3. Le' Voyage (ascoltabile qui)
4. You Don't Love Me
5. Strings and Things
6. Last Train to Clarksville (cover dei The Monkees)
7. Dreams (ascoltabile qui)
8. Hold On
9. Lonely (ascoltabile qui)


SONGWRITING 7.5
REGISTRAZIONE 6
COINVOLGIMENTO 7,5


VOTO -> 7/10

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