GLORY TO THE BRAVE HAMMERFALL 27 Giugno 1997 Nuclear Blast Power Metal < Precedente - Successivo > Legacy of Kings (1998) |
Un guerriero che appoggia fiero la propria ascia al suolo e si prepara alla battaglia, conscio della sua forza. Con quest'immagine muove i primi passi una delle più note ed amate power metal band di sempre, provenienti da quel di Gottenburg. Nati verso la metà degli anni novanta - 1996 per la precisione - dalle ceneri dei Ceremonial Oath - in cui militarono Oscar Dronjak e Jesper Stromblad - e con il notevole supporto di Niklas Sundin e Mikael Stanne (Dark Tranquillity), gli Hammerfall iniziano a muovere i primi passi che li porteranno alla pubblicazione dell'album di debutto, Glory to the Brave che vedrà la luce solamente un anno più tardi dopo qualche cambiamento di line up che vedrà l'ingresso dell'attuale frontman Joacim Cans ed un contratto con la celebre label Nuclear Blast.
Gloria al prode vede la luce il 27 Giugno del 1997 e vede, tra le proprie nove tracce, un sound pluri-collaudato e dal facile approccio: un power metal pacchiano ed estremamente efficace dalla prima all'ultima nota. L'omogeneità è tanta ed i ragazzi di Gottenburg sanno cosa fare e come, il risultato è inevitabile: un buon album destinato destinato a restare negli anni della storia della band - anche se un tantino sopravvalutato.
Dalle nove tracce che compongono questo piccolo capolavoro del power metal scandinavo - tralasciando la cover dei Warlord - salta immediatamente all'occhio come il theme principale sia un inno all'heavy metal come solo una decade prima si era abituati a fare, influenze epic metal derivanti dallo stampo disegnato dai Manowar sono più che evidenti e miscelando il tutto con una buona dose di metal classico, il più delle volte incalzante, hanno origine brani d'impatto come The Metal Age, Stone Cold ed Unchained, strutturate in modo piuttosto similare una all'altra e dal refrain che ti si stampa in testa dopo appena un ascolto, segue Steel Meets Steel che tuttavia risuona più pomposa.
L'apertura lasciata all'esplosiva The Dragon Lies Bleeding è un tocco di classe, veloce e tagliente, una corsa dalla prima all'ultima nota; mentre Hammerfall vede l'apporto di cori - che tanto ricordano Hail Me dei Mithotyn - nel ritornello che ne aumentano, seppur di poco, lo spessore.
Infine, a coronare il lotto, troviamo due ballate melodico-epiche (I Believe, Glory to the Brave) che lasciano traspirare la poeticità della band.
Un brano pomposo e pacchiano che rivela le caratteristiche principali di cui gode tuttora la band: poeticità alternata a potenza ed una grande immediatezza.
Gloria al prode vede la luce il 27 Giugno del 1997 e vede, tra le proprie nove tracce, un sound pluri-collaudato e dal facile approccio: un power metal pacchiano ed estremamente efficace dalla prima all'ultima nota. L'omogeneità è tanta ed i ragazzi di Gottenburg sanno cosa fare e come, il risultato è inevitabile: un buon album destinato destinato a restare negli anni della storia della band - anche se un tantino sopravvalutato.
Dalle nove tracce che compongono questo piccolo capolavoro del power metal scandinavo - tralasciando la cover dei Warlord - salta immediatamente all'occhio come il theme principale sia un inno all'heavy metal come solo una decade prima si era abituati a fare, influenze epic metal derivanti dallo stampo disegnato dai Manowar sono più che evidenti e miscelando il tutto con una buona dose di metal classico, il più delle volte incalzante, hanno origine brani d'impatto come The Metal Age, Stone Cold ed Unchained, strutturate in modo piuttosto similare una all'altra e dal refrain che ti si stampa in testa dopo appena un ascolto, segue Steel Meets Steel che tuttavia risuona più pomposa.
L'apertura lasciata all'esplosiva The Dragon Lies Bleeding è un tocco di classe, veloce e tagliente, una corsa dalla prima all'ultima nota; mentre Hammerfall vede l'apporto di cori - che tanto ricordano Hail Me dei Mithotyn - nel ritornello che ne aumentano, seppur di poco, lo spessore.
Infine, a coronare il lotto, troviamo due ballate melodico-epiche (I Believe, Glory to the Brave) che lasciano traspirare la poeticità della band.
Un brano pomposo e pacchiano che rivela le caratteristiche principali di cui gode tuttora la band: poeticità alternata a potenza ed una grande immediatezza.
Line up:
Joacim Cans - Voce
Glenn Ljungstrom - Chitarra
Fredrik Larsson - Basso, voce
Oscar Dronjak - Chitarra
Tracklist:
1. The Dragon Lies Bleeding
2. The Metal Age
3. Hammerfall
4. I Believe
5. Child of the Damned (Warlord Cover)
6. Steel Meets Steel
7. Stone Cold
8. Unchained
9. Glory to the Brave
SONGWRITING 7
REGISTRAZIONE 8,5
COINVOLGIMENTO 8,5
VOTO -> 8/10
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