lunedì 10 dicembre 2012

HERO OF TODAY: FRANCESCO TRESCA (HYPNOTHETICALL)

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Dopo l'annuncio dell'imminente A Farewell to Gravity, ci troviamo a parlarne con Francesco Tresca, batterista della band.

Cos'è cambiato nei 3 anni che dividono A Farewell to Gravity dal predecessore Dead World?
Sono cambiate parecchie cose, innanzitutto la formazione. Dopo l' uscita di Dead World abbiamo dato vita ad una versione più sperimentale degli Hypnotheticall con 2 batterie, suonate da me e dal batterista precedente, Paolo Veronese.
Dopo circa un anno di sperimentazioni Paolo ha preferito lasciare la band e pochi mesi dopo la stessa decisione è stata presa dal cantante, Francesco Dal Barco.
Si sono così aggiunti a noi Davide "Priest" Pretto alle tastiere e poco dopo Marco Ciscato alla voce il quale non aveva neanche 18 anni al momento del suo ingresso. Entrambi hanno portato nuovi stimoli alla band. Sia le possibilità sonore dei sintetizzatori, che le influenze vocali di Marco hanno permesso di affinare uno stile che rappresenta una naturale evoluzione dal disco precedente… una sorta di rinascita dal mondo morto, dicendo addio alla gravità, come l'araba fenice che risorge dalle proprie ceneri; lo si può notare anche nel video di presentazione della nuova line up in cui un origami nasce da un putrescente residuo di mondo.

Cosa dovremo aspettarci da questo nuovo lavoro?
Siamo molto fieri ed orgogliosi del risultato ottenuto, il nuovo disco rispecchia gli Hypnotheticall al 100% e ne costituisce anche una aggiornata evoluzione.
Non ci siamo posti limiti di nessun tipo, la musica stessa ha avuto sempre l' ultima parola nelle scelte di scrittura e di arrangiamento.
Tutti noi abbiamo preso parte al processo compositivo e questo ha reso il disco stilisticamente omogeneo, ma molto vario e in alcuni casi anche sperimentale.
Ci sono momenti più strettamente metal, soprattutto thrash, momenti fusion, funky, parti più psichedeliche, un paio di brani quasi pop, influenze etniche e di world music e ciò nonostante ci sembra è un disco molto compatto.
Io personalmente ho utilizzato, oltre al classico drum kit, varie percussioni (tabla, bonghi, campanacci, octobans, shakers ….), Luca il bassista un basso fretless oltre a quello normale, è presente come ospite Laura Tosato la quale ci ha aiutato con alcuni cori femminili... insomma, ci siamo divertiti! Ahahah!

Sarà un concept album? Se sì, di cosa tratterà?
A farewell to gravity non è un concept album, non era un nostro intento. I testi non sono stati scritti da un' unica persona e rispecchiano le personali sensazioni del compositore.
Direi comunque che una sfumatura comune si può comunque azzardare a posteriori, e cioè riscontro una generale positività di intenti, di ottimismo, sono testi meno cupi rispetto a Dead World e meno legati alla realtà, più visionari e surreali.

Parlateci di Let Life Be an Origami, il brano scelto per il videoclip.
Questo brano è stato scritto dal chitarrista Giuseppe Zaupa e da me per quanto riguarda la musica, mentre del testo se ne è occupato il nostro bassista Luca.
E' una canzone abbastanza lineare con strofe quasi funky ed un ritornello molto moderno e catchy, questo grazie alle intuizione di Beppe che ci delizia anche con un bel solo.
Nella parte centrale succede però qualcosa di inatteso, e cioè compare una sezione più misteriosa e ispirata vagamente ad alcune colonne sonore, questa parte è stata composta da me.
Il testo non è mio, quindi posso solo dare la mia interpretazione: è un inno alla vita, si invita a coglierne gli aspetti positivi e piacevoli, spesso siamo noi stessi ad appesantire le nostre esistenze con un' attitudine troppo malinconica, il nostro augurio è invece quello di dire "lasciate che la vita sia un origami".
E' stato realizzato da me anche un video in animazione per questo brano in cui ho cercato di interpretare visivamente gli episodi molto poetici narrati nel testo.

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