I Mesmerize di 25 anni fa si sarebbero mai immaginati di arrivare sin qui?
Direi di si, i presupposti ci sono sempre stati....sto parlando soprattutto dell'aspetto umano e personale. Noi siamo una band nata sui banchi di scuola e quello che ci ha sempre unito è stato, prima ancora della musica, un rapporto di forte amicizia. Credo che questo sia stato il grande motore della nostra attività in questi 25 anni. Al di la delle discussioni, dei litigi, delle delusioni, dei successi che abbiamo avuto in questo lungo periodo c'è sempre stato un forte legame personale. E' questo il motivo per cui la nostra line-up, in tutti questi anni, è rimasta praticamente invariata; e anche quando abbiamo dovuto scegliere abbiamo cercato le persone giuste..prima ancora che i giusti musicisti. La nostra lunga "carriera" ci da una prospettiva molto ampia rispetto al music business, negli anni abbiamo visto decine di band (anche molto quotate) finire nel nulla...noi ci siamo ancora!
Quali sono le principali differenze con il precedente Stainless (2005)?
Credo che nel complesso sia un album più consapevole e coerente. Con Stainless avevamo cominciato un cammino di sperimentazione che ci ha portato in parecchi casi a provare nuove sonorità, arrangiamenti inediti per il nostro standard, l'utilizzo di strumenti al di fuori del nostro mondo. Questo aveva dato come risultato un lavoro molto ricco e variegato, ma forse proprio per questo poco mirato e omogeneo.
Con Paintropy abbiamo lavorato in modo diverso. La stesura dei brani è durata molto più del solito proprio perché è stato una nostra precisa intenzione quella di dare unitarietà estetica e sonora al lavoro. Quando siamo arrivati in studio di registrazione avevamo le idee molto chiare su quale dovesse essere il risultato finale. Canzoni veloci, granitiche nelle ritmiche e melodiche nei ritornelli. Nel complesso l'album doveva essere un monolite di roccia che schiacciasse l'ascoltatore.... credo che almeno in questo non abbiamo fallito.
Inoltre la grigia situazione in cui versa il mondo della musica (e non solo) in questi ultimi anni ha fatto crescere in tutti noi una sorta di malessere, di disillusione verso il futuro. Questo ha fatto si che tutto il lavoro si colorasse di tinte oscure e spente. Sia le musiche che i testi sono pervasi da forti venature amare e malinconiche date dal crollo delle aspettative di una intera generazione.
A quanto ha dichiarato Andrea (Andrea Tito, bassista della band, nda) sulla nuova cover mi pare di capire che si tratterà di un concept o sbaglio? Potete raccontarci qualcosa di più a riguardo?
Non è un vero e proprio concept, ma certamente tutti i brani del cd sono uniti da un comune sentimento in cui melodia, sofferenza e potenza trovano la propria espressione. Credo che la definizione di tutto questo stia proprio nel titolo dell'album: Paintropy infatti è un termine da noi coniato (molto efficace nella ricerca web!!) che sta ad indicare uno stato mentale di caos doloroso che unisce i concetti di dolore (Pain) ed entropia (Entropy), dovuto a un accumularsi di eventi o emozioni negative, che può provocare una reazione contraria di inerzia totale o trasformazione furiosa. Il concetto di Paintropy è molto più maturo e profondo della semplice "rabbia" giovanile. E' un sentimento che può assumere infinite sfumature e che può essere raccontato solo da persone che, come noi, hanno raggiunto l'età adulta, hanno un certo vissuto di esperienze e hanno affrontato già parecchie sfide nella propria vita.
Non accettate mai di pagare per suonare in giro o per avere un posticino in qualche sedicente "etichetta discografica". |
Avete in mente una data per il release party? Se si, quando sarà?
Il luogo non potrebbe essere che il Rock n' Roll di Rho, è diventato ormai da diverso tempo il nostro Ruskin Arms! Ogni volta che ci suoniamo è una festa e il concerto un successo garantito....forse perché giochiamo in casa? Abbiamo già fissato una data al per sabato 20 aprile. Sarà il lancio ufficiale del disco e stiamo pensando a qualcosa di speciale per ringraziare tutti i fans che verranno!
Volete lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Soprattutto ai vostri lettori-musicisti (so che sono molti) vorrei dire di non svendere il proprio talento. Non accettate mai di pagare per suonare in giro o per avere un posticino in qualche sedicente "etichetta discografica". Cercate di credere di più in quello che fate e che potete offrire con la vostra musica. Oggi c'è parecchia gente che tenta di speculare sulle giovani band che magari non hanno la maturità e la forza per opporsi a questo sistema...credo sia il momento di smettere.
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