Ciao Joe e benvenuto tra le pagine di The Bible of Metal! Il tuo solo project è on the road ormai da due anni, come ci si sente a vedere l'uscita della tua prima creatura dai tempi dei KickStart?
Grazie per il benvenuto. Mi sento naturalmente bene a vedere l'ep "Live at Scimmie" stampato e venduto. E' il frutto di un anno e mezzo di concerti nei club dell'area milanese, anche se in realtà si potrebbe dire che è il risultato di vent’anni di composizioni. Suonando con i KickStart ho sempre esplorato un genere tendenzialmente hard rock, nel frattempo continuavo a scrivere compulsivamente anche canzoni che non avevano niente a che fare con quel genere. Con questo progetto solista ho deciso di dar sfogo a tutta quella musica originale che finora era rimasta in un cassetto. Non che non mi piacesse l’hard rock: mi piace tutt’ora, e non rinnego una singola nota di ciò che ho suonato. Ma avevo bisogno di fare qualcosa di nuovo e molto personale. Fare qualcosa per me stesso, una volta tanto.
Cos'è cambiato, per te, da allora? Ti senti maturato come artista?
Non saprei. In parte sì, ma non perché mi senta più bravo a comporre o a suonare. Semplicemente sono maturato nel trovare il coraggio di imbarcarmi in un progetto che attendeva da troppo tempo. E sicuramente ho imparato a non darmi più limiti di genere musicale.
Di che cosa parla esattamente She-Cat?
E’ una canzone che parla di una gatta e dell’amore difficile che prova per il suo padrone. Lui sta via tutto il giorno, poi torna dal lavoro e dopo poco se ne va a dormire. Quindi lei sta sola giorno e notte, e si annoia molto. E non si sente affatto furba quanto gli umani dicono siano i gatti. La cosa curiosa è che ho scritto questa canzone prima di avere una gatta.
Qual è stato il brano che ti ha fatto dire "farò il musicista!"?
Non ne ho idea. Dovrei pensarci per settimane. Ho iniziato a fare musica attorno ai 9 anni, i miei primi concerti a 14. Ho sempre suonato, praticamente respiro musica e senza di questa non posso stare. E’ come se non avessi deciso io di diventare musicista ma l’avessi inciso nel dna. Cosa mi risponderesti se ti chiedessi: qual è stato il passo che ti ha fatto decidere “io camminerò”?
Hai qualche mito a cui ti ispiri?
Ce ne sono moltissimi. Quello cui ultimamente faccio riferimento, quando me lo chiedono, sono i Beatles. Quella capacità di scrivere canzoni pop, radiofoniche, eppure con una raffinatezza e un livello di composizione senza uguali nella musica contemporanea. La capacità di spaziare in ogni genere musicale. Darei un rene per avere quella dote. Un giorno Penny Lane e Strawberry Fields saranno ricordate allo stesso modo in cui noi oggi ricordiamo il Va’ Pensiero di Verdi o il Requiem di Mozart.
Vuoi lasciare un messaggio ai lettori?
Se frequentate questo sito immagino siate in prima istanza ascoltatori di musica metal… Anch’io sono un amante del metal, anche se il mio progetto solista attualmente ha sonorità molto distanti. Mi auguro però che abbiate la mente aperta e siate costantemente pronti ad ascoltare cose nuove che possano aprire i vostri orizzonti. Vi invito quindi, se non conoscete la mia musica, a venirmi a trovare su www.joesal.eu
, dove potrete trovare video e canzoni del sottoscritto, nonché i contatti per comunicare con me e dirmi ciò che vi piace o non vi piace di essa.
Grazie e ciao!
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