lunedì 22 giugno 2020

HERO OF TODAY: DIEGO LAINO (BIRTH OF AVRORA)


Ciao ragazzi e benvenuti sulle pagine di The Bible of Metal, è un piacere aver una band così talentuosa tra di esse. Raramente m'è capitato di ascoltare una prima uscita così ispirata.
Partiamo dalle basi, com'è giusto che sia. Com'è nato il progetto? 
Ciao a voi e a tutti i lettori di Bible of Metal e grazie mille per le tue parole. E' davvero un piacere poter essere vostri ospiti. Io sono Diego, e con Daniele (l'altro chitarrista) formiamo il duo che compone i Birth of Aurora. Il progetto è in realtà radicato nella mia personale esperienza musicale come chitarrista, quindi è in pratica l'ultima versione di quelle che, da quando ho iniziato a suonare, sono le mie idee musicali e il mio stile chitarristico. I pezzi sono nati diversi anni fa in sala prove, complici le idee e l'interazione di altri musicisti che all'epoca facevano parte del progetto. Successivamente si unì anche Daniele al progetto, aggiungendo i suoi arrangiamenti al disco, che poi abbiamo ultimato con l'aiuto alle pelli del grande Giulio Galati (consiglio vivamente a chi non lo conosce ancora di andare a cercare qualche suo video). Attualmente siamo rimasti solo io e Daniele e ci proponiamo come studio project, essendo motivati solo dalla voglia di fare la musica che ci piace. Però chissà, in futuro non è escluso di metter su una band per portare questi pezzi dal vivo...

Il vostro moniker ha un significato particolare?
Il nome Birth of Aurora ha un significato molto personale e automotivante. La nascita dell'Aurora rappresenta un nuovo inzio e perchè no, una nuova possibilità.
E' con questo spirito che mi piace affrontare la vita: la curiosità per il domani, la voglia di scoprire cosa può esserci di nuovo il giorno dopo, provando a conservare un briciolo di innocenza, proprio come la piccola bambina che impersona l'Aurora nella copertina del disco. Il suo camminare verso la città è un puro, innocente, tentativo di "salvare" l'umanità dal processo di autodistruzione al quale è tristemente avviata.

Parliamo ora del vostro EP di debutto, Sapere Aude, che spero di vedere quanto prima su qualche piattaforma, come minimo. E, a proposito, avete già in programma un periodo o una data per la release?
Bene, come ti spiegavo poc'anzi per il momento non siamo interessati a portare il disco in sede live. Sia per evidenti problemi numerici che geografici (siamo in due e viviamo a 3000 km di distanza). Diciamo che per ora ci preme molto di più condividere il disco con più persone possibili, dopo 
averlo tenuto chiuso nel cassetto per troppo tempo. Diciamo che non mancherà sulle principali piattaforme, questo è sicuro. Per adesso è uscito solo "The Awakening", il primo singolo che è un pò l'inizio della storia narrata in Sapere Aude. Speriamo che lo ascolti quanta più gente possibile e ci diano feedback di ogni tipo. Per adesso questo è quello che conta dopo tanti sacrifici: Proporre la nostra musica tramite più canali possibili. Al resto penseremo a tempo debito.

Parliamo ora della tracklist, uno dei pezzi che mi ha personalmente colpito di più è stato sinceramente The Awakening, m'è sembrato di sentire qualche spunto flamenco nel guitar work o sbaglio? Di cosa parla di preciso il brano?
The Awakening è appunto il risveglio (nomen omen) del nostro ipotetico protagonista. Il disco è scritto con un' alternanza tra la visione in prima persona e una narrazione esterna. Non vuole assolutamente dare delle risposte, nonostante si proponga con piglio filosofico, ma piuttosto fare delle domande.
Sono le domande che probabilmente si pone ogni persona in età matura per riflettere sulla propria esistenza."The awakening" rappresenta il primo step di quella che può essere definito un percorso di autoanalisi e conoscenza di sè. E' il risveglio che tocca affrontare in una certa ora della vita, che, spesso bruscamente ci porta a capire chi siamo e qual'è la nostra strada. Per il guitar working si, è assolutamente influenzato dal flamenco, di cui sono follemente innamorato. Ci sono altre piccole parti nel disco che hanno sonorità simili (acustiche e non). 

Un altro pezzo che reputo di spessore è Dreaming the Great Rebellion, potete parlarmene meglio?
"The great Rebellion" è il secondo step dell'autoanalisi. Dopo essersi bruscamente svegliato, il nostro soggetto decide di ribellarsi a quelle che sono le strutture mentali e sociali "imposte" e seguite per anni senza mai chiedersi il perché. Quindi ripercorre la sua vita, comparandola a quella 
dell'umanità ed il sogno di questa grande ribellione diventa reale tramite la nascita di una "nuova stirpe", più evoluta, più saggia e più libera.Il tutto è ovviamente condito con un taglio testuale aggressivo e adatto al genere e da tanti cambi di atmosfera e di soluzioni stilistiche. Insomma non dovrebbe risultare noioso come una seduta dallo psichiatra, però si inserisce volutamente nel contesto di cui sopra e vuole essere uno spunto alla riflessione.

Potete raccontarmi qualcosa di più di Three Gates of Knowledge? Quali sono i cancelli di cui parlate?
Certo. All'epoca del testo ero immerso profondamente nella lettura dello Zarathustra di Nietzsche e uno di quei giorni feci un sogno: Mi trovavo in una dimensione che non so descriverti precisamente; immaginalo come una sorta di viaggio astrale che mi conduce al cospetto dei succitati tre portali, ognuno custodito da un demone: quello del passato, del presente e del futuro. Per giungere alla conoscenza pura dovevo varcarle tutte e affrontare i loro relativi custodi. Ho tratto da questo sogno le mie conclusioni che poi la notte stessa ho freneticamente appuntato per il testo e che proverò a riassumerti: La conoscenza pura è per me quella di se stessi. Quella che secondo il processo alchemico serve a trasformare una persona nella versione migliore di se.
Per farlo è necessario affrontare il proprio passato (e i suoi eventuali traumi) e riappacificarsi con esso, successivamente prendere coscienza di se e quindi organizzare e strutturare il proprio presente in base a ciò che si è e che si può/vuole. Il terzo e ultimo punto, sulla base della solida
autoanalisi praticata e della trovata (o ritrovata) coscienza di se, consiste nel "creare" il proprio futuro, forti della piena conoscenza degli strumenti di cui disponiamo. Mi dilungherei volentieri, ma dato lo spazio, spero di aver illustrato a sufficienza il concetto alla base del brano. 

Avete già in mente qualcosa per un futuro sequel, magari più esteso?
Certo. Stiamo già scrivendo i pezzi che comporranno il prossimo disco. Per quella che sarà la mera "durata" del disco però forse ti deluderò: Non credo che punteremo in futuro a dischi molto lunghi. Abbiamo deciso di mantenerci sempre su una durata media attorno alla mezz'ora di musica (poco più, poco meno) e di non inserire troppi brani, così da poter mantenere alta la qualità della musica e l'attenzione dell'ascoltatore. Ai posteri l'ardua sentenza.

Grazie per essere stati con noi! Volete lasciare un messaggio ai lettori prima di salutarci?
Grazie mille a voi per lo spazio concessoci. Vi salutiamo invitando i lettori a dare una chance a "Sapere Aude". E' un disco pregno di significati e di spunti, sia musicali che testuali, un disco che secondo me può piacere anche a quelli che si annoiano col prog o col tech.
Non è eccessivamente veloce, non è eccessivamente lungo (i pezzi hanno la durata media di 5 min) ed è ricco di melodie molto catchy che ne favoriscono l'ascolto. 
Saremmo molto felici di ricevere dei feedback in proposito (non per forza positivi) e confrontarci con tutti quelli che vorranno. Intanto ci trovate su facebook, spotify, youtube e su tutti i principali canali di distribuzione. In attesa di avere il disco fisico disponibile, spero vi godiate questo viaggio
insieme a noi. Grazie ancora e a presto.

- Diego Laino (Birth of Aurora) -

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