martedì 10 gennaio 2012

BIBLE REVIEW - PINK FLOYD

PINK FLOYD – THE PIPER AT THE GATES OF DAWN
UK
Capitol/EMI Records
Psychedelic Rock with Space rock influence
5 agosto 1967
Una band culto della scena rock mondiale. Poche altre band hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica come i Pink Floyd, che con il loro debut album iniziano la propria avventura. Un album senza dubbio di classe fiabesco e cosmico dalle inequivocabili ispirazioni psichedeliche e che inietta nella propria colonna portante suoni futuristici, su una registrazione non male per l'epoca.

Prodotto da Norman Smith (rilasciato recentemente in occasione del quarantennale dall'esordio della band, nda) e rilasciato inizialmente su Capitol Records (più tardi la EMI Records si occuperà dell'edizione in CD, nda), il primo album di Barrett e Co. vede un'artwork davvero particlare, che senza dubbio lascia intendere cosa ci si possa aspettare dall'album. Infatti la tipica foto di gruppo, tipica perché a quei tempi era piuttosto comune come artwork, è “distorta” da riflessi in cui si ripetono i visi dei membri della band.

L'album si giostra su sonorità tipiche per l'epoca, ossia rock psichedelico della seconda metà degli anni 60, infuso con quello che di li a poco sarebbe diventato il filone dello space rock. Colonna portante di questo album sono le atmosfere intense che si possono trovare ricreate grazie al giostrarsi tra effetti sonori creati da tastiera ed organi, e riff solari in un costante cambiamento di stile. Nonostante la complessità l'album si dimostra decisamente diretto e più fluido di quanto ci si possa aspettare.

Gli undici brani dell'album – dodici nell'edizione giapponese – si giostrano in un continuo passare da brani zeppi di effetti sonori futuristici ad opera di Richard Wright, a volte rumori per creare un'atmosfera più ricca al brano, il tutto unito a riff più spesso melodici e solari.
L'album ci viene introdotto con il riff accattivante di Astronomy Domine, brano in pieno stampo rock psichedelico frammentato da effetti sonori che tendono a guardare avanti nel tempo.
A seguire troviamo un brano dal riff rock che incalza nell'avvicinarsi al refrain in questo caso appena accennato. Lucifer Sam, brano che tratta di un gatto dai comportamenti bizzarri, lascia maggior spazio alla sezione strumentale che al cantato, concedendosi bei giri di note.

La melodia del terzo brano ci accoglie in un ottimo riff psychedelic rock ornato dai cori in cui le voci di Barrett e Wright si affiancano l'una all'altra, dando a Matilda Mother un pieno sound solare più accentuato.
Allucinata e contorta, Flaming ci introduce grazie ad un riff piuttosto semplice ed accattivante allo stesso tempo, melodico e solare, attraverso un mix di effetti sonori dati dalle dita di Wright che scorrono rapide sulla tastiera mentre la voce di Barrett ci culla dolcemente.

La psichedelia dell'album tocca l'apice con il quinto brano della tracklist. L'atmosfera ricreata grazie ai rumori d'introduzione a Pow R. Toc H. accompagnati da note di pianoforte ad opera di Richard Wright porta in un clima di confusione acida e strumentale, quasi narcotizzando l'ascoltatore.
Il brano viene ripreso nella successiva canzone del full lenght, Take Up Thy Stethscope and Walk, dove troviamo la voce di Roger Waters accompagnare Syd Barrett in un brano di stampo prog psychedelic rock dagli orecchiabilissimi soli di basso.

Si torna su piani più rocciosi con il riff di Interstellar Overdrive, brano futuristico dal riff ricco di mordente. In questo brano Barrett si dimostra un chitarrista talentuoso, affiancato al basso di Waters che rende l'atmosfera ancor più ricca, fino a chiudersi con effetti sonori psichedelici a non finire. Se ascoltato in cuffia (almeno per la versione in stereo), si possono notare verso la fine come si siano giostrati al meglio per rendere il brano ancora più allucinogeno in una serie di continui passaggi dal canale destro a quello sinistro enfatizzando ulteriormente la componente psichedelica.

A seguire veniamo accolti dalla melodia della floreale The Gnome, ballad in acustico che tratta della storia di uno gnomo che parte per un viaggio avventuroso. Brano melodico che si dirige senza un vero e proprio refrain dall'inizio alla fine, con una melodia che attacca facilmente nella mente di chi ascolta.
Sonorità futuristiche tornano a farci visita con Chapter 24, sulle note dell'organo di Richard Wright che sembrano portarci su terre lontane. Brano melodico e sognante dagli ottimi bassi di Waters che accompagnano la voce cristallina di Barrett.

Ad un passo dalla fine troviamo un altra ballata, melodica in cui l'organo di Wright accompagna la voce di Barrett, ripercorrendo il riff lasciato dalla canzone precedente. The Scarecrow mostra verso la fine un bel giro armonico pulito e raffinato che man mano si spegne al concludere del pezzo.
Per concludere al meglio un album simile se non con un brano che abbia un che di fanciullesco? Bike dal riff rock psichedelico si delinea lungo una melodia che sa di presa in giro. E dopo questi riff solari e bambineschi, la canzone si chiude con rumori inquietanti di ingranaggi ed affini.

Una pietra miliare del rock. La registrazione dell'album raggiunge livelli ottimi per l'epoca a fronte di riff semplici resi accattivanti da atmosfere cariche. Un album più che attuale che dovrebbe essere ascoltato almeno una volta da chi ascolta hard n' heavy.

Line Up:
Syd Barrett – voce, chitarra
Richard Wright – organo, pianoforte, cori; voce in Matilda Mother e Paint Box
Roger Waters – basso, cori; voce in Take Up Thy Stethoscope and Walk
Nick Mason – batteria e percussioni

Tracklist:
  1. Astronomy Domine
  2. Lucifer Sam
  3. Matilda Mother
  4. Flawming
  5. Pow R. Toc H.
  6. Take Up Thy Stethscope and Walk
  7. Interstellar Overdrive
  8. The Gnome
  9. Chapter 24
  10. The Scarecrow
  11. Bike
  12. See Emily Play *
* Presente solo nell'edizione giapponese.

SONGWRITING 8.5
REGISTRAZIONE 9.5
COINVOLGIMENTO 8.25
VOTO 8.75/10

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