domenica 8 gennaio 2012

BIBLE REVIEW: STATUS QUO - PICTURESQUE MATCHSTICKABLE

PICTURESQUE MATCHSTICKABLE
STATUS QUO

1968
Pye Records
Psychedelic Rock


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Spare Parts (1969)
Dall'idea irrefrenabile del chitarrista Mike “Francis” Rossi ed Alan Lancaster, bassista, spuntano verso l'inizio degli anni sessanta i The Specter. La band inizialmente composta dai due e John Coghlan, che diventerà poi batterista del terzetto. Col passare del tempo alla formazione si aggiungono, come il tastierista Roy Lines, che si unirà alla band nel 1965, fino a giungere all'arruolamento nella band di Rick Parfitt, come secondo chitarrista. La band esordisce con tre singoli che però non lasciano soddisfatto il pubblico.
Col passare del tempo la band cambia nome in Status Quo e prova un ulteriore approccio con il pubblico, stavolta cogliendo i primi consensi con Pictures of Matchstick Men e singoli meno noti come Black Veils of Melancholy e Ice in the Sun.

L'album di debutto degli inglesi Status Quo partorito sotto l'ala protettrice della Pye Records, mostra di essere un album con mordente sufficiente a catturare interesse da parte di chi ascolta, portando l'ascoltatore ad essere facile preda dei riff rock psichedelici che delineano l'album nel migliore dei modi, andando anche a prendere elementi melodici e pop per rendere tutto più leggero. Picturesque Matchstickable... è quindi un buon modo per dare inizio alla propria carriera dalla rinascita della band.

L'album apre le danze con un'elegante riff ad opera di un opener di classe vagamente pop che attacca facilmente nella mente di chi ascolta. Black Veils of Melancholy pezzo solare nonostante un testo un po' ombroso per il genere.
Il rock psichedelico incalza ulteriormente sulle ali di ritmiche briose con When My Mind In Not Live, brano dal riff morbido frammentato con note quasi da circo dalla tastiera di Roy.
Senza allontanarsi molto dalle sonorità annunciate coi brani precedenti, il riff di Ice in the Sun si dimostra brillante e privo di qualsivoglia ombra, in un caldo clima pienamente sessantiano un rock psichedelico dal ritmo incalzante.

Un riff psichedelico che stavolta volge su melodie più spensierate e sognanti. Elizabeth Dreams è un pezzo dal ritmo tranquillo e pacifico.
L'inizio a modo di ninnananna della quinta canzone ci introduce ad un pezzo dal ritmo incalzante e spensierato come Gentleman Joe's Sidewalk Café, brano intrigante dalla tastiera sognante di Lynes che rende tutto più festoso, come anche i cori dei refrain.
Cupa e solenne dalle note dell'organo di Lynes prende forma Paradise Flat, un brano che si svolge sulle linee di un rock psichedelico “poppeggiante”. Dopo un'introduzione elegante i riff che si snodano tra Rossi e Parfitt delineano un brano in penombra, passato il primo ritornello un tratto parlato che riporta sulle linee tristi.

Distorta e confusa è l'introduzione al brano che ci aspetta al giro di boa. Technicolour Dreams brano psichedelico dal riff melodico e dal refrain quasi privo di mordente. Un brano orecchiabile che passa rapido lasciando poco o nulla dietro di se.
Giostrandosi nuovamente su ritmi, cori e riff più festosi ed allegri Sheila rallegra e porta nuova luce in una manciata di note.

Siamo giunti agli ultimi atti del debut degli inglesi Status Quo, ed una cover dei Bee Gees ci coglie a braccia aperte. Nel suo pop rock sereno e senza troppe pretese, Spicks and Specks viene eseguita al meglio da Rossi e company, senza tralasciare nulla al caso.
I bassi persistenti infrangono il muro del suono introducendoci ad un pezzo dai riff psichedelici. Le cui melodie spensierate ci carezzano gentilmente, risultando lo scorrere di Sunny Cellphane Skies, molto piacevole.
Ad un passo dalla fine troviamo un'altra cover, un pezzo pubblicato verso la fine del Dicembre 1967 da parte dei The Lemon Pipers, band statunitense che con questa hit spopolò. Green Tambourine brano dalla trascinante sezione ritmica e buoni riff pop rock.
A chiudere il lungo ciclo troviamo un brano che ripropone il riff della opener rielaborato e dalle voci distorte in posizione del refrain. Picture of the Matchstick Men brano che verrà coverizzato in un'edizione italiana da I Camaleonti e verrà intitolato Il Pittore. Le voci distorte di questo pezzo contribuiscono ad accentuare la psichedelia pur senza esagerare.

Un discreto album, un buon debutto che grazie ad alcuni singoli significò molto per la carriera di Francis Rossi. Pezzi senza troppe pretese, riff spensierati di stampo hippie e melodie raffinate sono la chiave di volta che propone Picturesque Matchstickable, in una sorta di miraggio acustico che accarezza senza stordire in modo pesante e, nella maggior parte dei casi, senza opprimere.
Line Up:
Francis Rossi – chitarra solista, voce
Rick Parfitt – chitarra ritmica, voce
Alan Lancaster – basso, voce
Roy Lynes – organo, pianoforte
John Coghlan – percussioni

Tracklist:
1. Black Veils of Melancholy (03:19)
2. When My Mind Is Not Live (02:50)
3. Ice the Sun (02:13)
4. Elizabeth Dreams (03:29)
5. Gentleman Joe's Sidewalk Café (03:02)
6. Paradise Flat (03:12)
7. Technicolour Dreams (03:13)
8. Sheila (01:56)
9. Spicks and Specks (02:47)
10. Sunny Cellphane Skies (02:47)
11. Green Tambourine (02:19)
12. Pictures of Matchstick Men (03:14)

SONGWRITING 7,5
REGISTRAZIONE 7,5
COINVOLGIMENTO 7,00
VOTO 7,3/10

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