BRAVEHEART 1995 Mel Gibson Azione, Biografico, Drammatico Altri film dello stesso anno recensiti |
Un Mel Gibson in piena forma si dimostra (come già successo) un ottimo attore, così come un ottimo regista, affiancato da un cast di tutto rispetto – tra gli altri attori ricordiamo Sophie Marceau e Patrick McGoohan – ripercorrono in quasi tre ore di questo immenso colossal la storia romanzata di William Wallace che verso la fine del 1200 si batté per far ottenere alla Scozia l'indipendenza dal dominio britannico.
TRAMA
I) PROLOGO: il giovane William Wallace
Il giovane William Wallace cresce spensierato al fianco del padre nella Scozia in epoca medievale (verso la metà del 1200), insieme al fratello. Mentre i due giovani giocavano alla lotta, gli adulti, compreso il padre di William, aizzano moti di ribellione nei confronti degli inglesi. Le battaglie tra le due fazioni sono sempre più aspre finché in una di queste il padre di Wallace cade in battaglia, lasciando entrambi i figli orfani. William viene così raccolto dallo zio, che decide di portarlo in pellegrinaggio con se, per istruirlo sulla vita e sul culto della spada.
Dopo più di vent'anni un William Wallace ormai divenuto uomo grande e forte, torna al suo villaggio per condurre una vita tranquilla d'agricoltura al fianco della sua amata. Tuttavia in Inghilterra, per frenare le ribellioni, Edoardo I re d'Inghilterra aveva deciso di reintrodurre lo ius prime noctis per far sentire il potere del re sui sudditi.
Dopo aver sposato in gran segreto la propria amata, William e la fanciulla passano un breve periodo di tranquillità che, sfortunatamente, finisce quando un manipolo di guardie nota gli atteggiamenti amorosi dei due e, nel tentativo di stuprare lei, provocano la furia di William, che giunge a difenderla appena in tempo per evitare il peggio. Le guardie riescono comunque a catturare la donna che viene successivamente giustiziata pubblicamente.
Irato dall'atto, William ed un gruppo di uomini muovono battaglia contro la piccola guarnigione ed in un grande atto di coraggio, misto a vendetta amara riescono a liberare il villaggio dal dominio inglese.
II) LA GUERRA: la ribellione ha inizio
La rivolta degli scozzesi ha così inizio, William parte dal piccolo villaggio raccogliendo volontari e forti braccia per tutto il Paese e tutti coloro che avessero voluto “ammazzare la feccia inglese”, tra i tanti anche un irlandese ricercato deciso a tagliare quante più gole inglesi avesse potuto.
È così che la ribellione prende piede, battendo una guarnigione inglese dopo l'altra in un'escalation di violenza che li porterà a voler invadere l'Inghilterra stessa.
Nel frattempo, William tenterà di convincere i nobili scozzesi ad aiutare la ribellione. Aiuto che mai arriverà, per sua sfortuna.
III) CONTRATTACCO: La contro-offensiva di Edoardo I
Dal rientro dalla Francia Edoardo I apprende dell'incapacità del figlio di risolvere la situazione con i ribelli, decide così di mandare la principessa di Scozia per un incontro pacifico con Wallace per concordare un ritiro da parte sua, dietro pagamento.
Dall'incontro non uscirà niente di buono per il re inglese, solo un innamoramento tra il condottiero e la dama reale.
L'ultima battaglia per l'esercito dei rivoltosi sta per consumarsi, l'esercito reale entra in scena dopo la caduta di York ad opera degli scozzesi ed in un tradimento da parte dei nobili di Scozia, Wallace si trova ad affrontare la battaglia più dura con un pugno di uomini.
IV) TRADIMENTO: la fine di Wallace
Dopo il tradimento da parte dei nobili, William si sente come un cane a cui il padrone ha appena tirato l'ultima bastonata prima di essere azzannato. Il ribelle cerca vendetta ed i nobili sono alla portata del suo morning star (arma medievale rappresentata da una pesante palla di metallo attaccata ad un manico di legno o ferro o agganciata mediante una catena, poteva avere o meno spuntoni che servivano a perforare la scatola cranica dell'avversario, nda).
Dopo un burrascoso incontro con l'amico d'infanzia, Hamish, William incontra il consigliere di Robert Bruce, che gli indica una possibile via per convincere i nobili scozzesi, ma ne avrebbe dovuto discutere con loro a palazzo. Camuffato quanto basta, arriva alle porte del castello, dove ad attenderlo non sono solo gli scozzesi ma anche un gruppo di soldati inglesi armati di bastoni.
Dopo la cattura viene condotto a palazzo dove una preoccupata e gravida principessa di Galles lo inviterà a bere una soluzione antidolorifica, per attenuare il dolore delle torture. William sembra accettare l'offerta, ma appena la donna esce dalla cella, egli sputa il liquido.
Dopo minuti che sembrano durare ore, nel dolore delle torture inflittegli da parte del boia inglese, l'ultima parola che trova la forza di dire, altro non è che “libertà!” urlato con tutto il fiato che ha potuto raccogliere. Dopo la parola, il boia lo fa decapitare.
Un film epico che nonostante gli errori storici commessi è brillantemente interpretato dal cast in cui troviamo una pallida presenza di Sophie Marceau ed una immensa interpretazione di Patrick McGoohan nel ruolo di Edoardo I.
Difficile trovare errori in una produzione di questo livello. Un film culto.
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