venerdì 20 luglio 2012

NON SOLO METAL: BALSAMUS L'UOMO DI SATANA (1970)

BALSAMUS
L'UOMO DI SATANA
1970
Pupi Avati
Grottesco


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Balsamus l'Uomo di Satana è un film grottesco di inizio degli anni 70 che vede alla regia un brillante Pupi Avati. Ottenuti misteriosamente i fondi per realizzarlo, il regista occuperà il ruolo di sceneggiatore e scrittore del soggetto, andando a realizzare un'opera quantomeno contorta, al pari di diversi film psichedelici che, a quell'epoca, andavano via via svanendo. 
Nonostante questo, Balsamus L'Uomo di Satana è un film piuttosto scarno, la cui trama non viene snocciolata per nulla, sarà lo spettatore a doversi corrucciare su ogni singolo fotogramma per carpirne la storia. 

Balsamus è un giovane e sedicente mago che offre i propri servigi per compiere miracoli sulle donne che gli si presentano innanzi. Nonostante la sua impotenza, egli crede realmente di compiere atti carnali per soddisfare e risvegliare le anime sopite delle giovini, nonostante il suo braccio destro Ottavio, si presta a prendere il suo posto, ma non solo con le "clienti", anche con la moglie Lorenza. Questa, per cercar di consolarsi, va a letto con ogni uomo che le capita, riportandone il nome su un grosso registro.
Alla fine Balsamus, per provare le proprie capacità miracolose, avvelena la suocera per poi resuscitarla; ma quando Lorenza gli rivelerà il registro, chiedendogli di farne parte, il dolore sarà così grande che Balsamus si toglierà la vita; tra le risate dei presenti che lo scherniscono.

Un accavallarsi di scene apparentemente senza senso, rendono ancor più difficoltosa la visione e la comprensione di quanto stia effettivamente accadendo nella pellicola del buon Avati, ne è un esempio la scena introduttiva del furgoncino rosso oppure ancora la stanza con le mani che toccano la vogliosa Lorenza (stanza di cui non si saprà nulla di nulla dal film). Sequenze ripetute più volte daranno un senso di deja vu che intorpidirà i sensi dello spettatore, fino ad annoiarlo in alcuni punti (i ripetuti tentativi di avvelenamento della suocera, il ragazzo che va a caccia di insetti nel giardino, la presentazione di Balsamus ripetuta sia all'inizio che alla fine del film...).
Un film parecchio strano con un'evidente vena psichedelica che attinge dai film di fine anni sessanta (come ad esempio Nerosubianco di Tinto Brass), in cui i nudi vengono messi in secondo piano seppur presenti. Una sorta di giostra impazzita, in cui perdersi senza mai più tornare.

VOTO:

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