venerdì 27 gennaio 2012

NON SOLO METAL: IL RE LEONE (1994)

IL RE LEONE
1994
Rob Minkoff
Animazione, drammatico

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Uno tra i più popolari film di casa Disney, Il Re Leone è divenuto famoso non solo per la storia toccante ma anche per una strepitosa colonna sonora che ne ha fatto vincere ben quattro premi Oscar grazie anche alle composizioni di Elton John. Il film è diretto da Rob Minkoff e Roger Allers; il primo dei due, successivamente a questo capolavoro tornerà a dare atto della propria bravura sfornando pellicole come Stuart Little, Stuart Little 2 e La Casa dei Fantasmi.

Utilizzando saggiamente la computer grafica quando occorre (o almeno i primi abbozzi) seppur lasciando i disegni limpidi in giochi di chiaro scuro eccezionali, Il Re Leone si dimostra un film in cui presente e passato della tecnica si prendono per mano, utilizzando oltretutto gamme di colori caldi e freddi nel modo più saggio, per rappresentare al meglio i momenti di pericolo, d'amore e via dicendo, per far vivere nel modo migliore i sentimenti rappresentati nei disegni.

Siamo nella Rupe dei Re ed un giovane leoncino è venuto alla luce. La sua iniziazione mette genera estasi nei cuori di tutti gli abitanti della valle, tranne che in Scar, fratello di Mufasa – il re – che per ambizione e desiderio di potere rinuncia a mostrarsi durante tale cerimonia.
Simba, così si chiama il figlio di Mufasa, cresce rapidamente ed al meglio sotto la guida del padre, che osservandolo con cura gli insegna come regnare sui suoi sudditi al meglio e nel rispetto della vita.
Ciò nonostante la curiosità di esplorare zone a lui precluse è grande, e Scar ne approfitta per tentare di farlo cadere in un agguato. Portatosi con se Nala, figlia di un'altra leonessa, va ad esplorare il cimitero degli elefanti dove, ad attenderli, ci sono tre iene con pessime intenzioni ed uno spiccato senso per l'umorismo. Messi alle strette sembrano spacciati, ma fortunatamente Zazu che li aveva seguiti (consigliere di Mufasa), era riuscito ad andare a chiamare Mufasa, che sopraggiunge appena in tempo per sistemare la situazione.

Deluso per il comportamento del figlio, Mufasa decide di dargli una seconda occasione dopo una ramanzina. Ma i piani macchinati dal malefico Scar sono alle porte e con un diabolico piano, convince Simba ad andare nella valle dei re con la scusa di insegnargli a ruggire, poco più in la, le iene amiche di Scar stanno aspettando il segnale dal quale avrebbero scatenato la mandia di gnu.
Risalito su per la valle, le iene partono alla carica facendo paura agli gnu quanto basta per procurarne spavento e indirizzarli tutti lungo la valle, dove lo sfortunato Simba inizia una fuga a rotta di collo per evitare di venir calpestato dagli zoccoli degli animali.
Scar corre ad avvisare Mufasa che, ancora una volta, interviene risolvendo la situazione. Stavolta, però, la stanchezza, i colpi subiti ed il caso, sono favorevoli a Scar, che vedendo risalire Mufasa per la parete rocciosa ne approfitta per ferirlo alle zampe e farlo precipitare sotto gli zoccoli degli gnu, sotto lo sguardo impotente di Simba.

Vergognandosi di aver causato la morte del padre ed aver disubbidito nuovamente ai suoi ordini, Simba fugge dalla valle dei re, andandosi a rifugiare fuori dal regno. Scar approfittando della sua fuga invia le iene nel tentativo di ucciderlo e nel frattempo si autoproclama nuovo re, facendo entrare nel branco le iene che tanto lo avevano aiutato.
Ormai fuori dal branco, Simba incontra un facocero ed un suricato (Pumbaa e Timon). I due singolari personaggi (talmente caratterizzati da permettere una serie animata che li riguarderà, successivamente alla realizzazione del film) gli insegnano a non preoccuparsi tanto dei problemi e vivere più sereno, oltre a mangiare insetti a volontà! Simba cresce forte e robusto, sotto la guida dei due nuovi amici, tuttavia qualcosa gli manca.

Nala andata in cerca di cibo per il branco, ormai rimasto a corto di selvaggina, con la valle dei re ridotta ad un deserto desolato, incontra casualmente Pumbaa e nell'inseguimento si trova ad affrontare niente meno che Simba ormai adulto e ad atterrarlo. Riconosciuta la leonessa, questa incredula inizia a strusciarsi contro il leone, dando il via ad una storia d'amore che già era stata annunciata. Nonostante ciò e nonostante lei gli abbia descritto di ciò che sta accadendo a causa di Scar, Simba non sembra pronto a tornare a reclamare ciò che invece gli spetta di diritto, ossia il proprio trono.
Sarà un incontro con il vecchio Rafiki, un babbuino saggio dai poteri “magici” a farlo rinsavire, mettendolo in contatto con il padre che oramai vive nei ricordi del giovane leone, a spiegargli che dagli errori del passato, anche se fanno male, si può comunque imparare e che vanno affrontati.

Finalmente rinsavito, Simba torna alla rupe dei re, seguito dalla leonessa, da Timon e Pumbaa e da Rafiki, pronti a dagli una mano per liberare una volta per tutte la valle dalle iene e dal dominio di Scar. Dietro un piccolo diversivo che tende a risollevare anche la tensione, Timon e Pumbaa distraggono le iene, così da consentire a Simba di raggiungere lo zio tiranno. Faccia a faccia Scar svela la responsabilità della morte al resto del branco, ma appena il giovane leone si trova in billico tra vita e morte, egli gli rivela dell'assassinio di Mufasa.
Carico di rabbia, Simba si riprende e forte dell'aiuto delle leonesse, di Rafiki e dei due piccoli amici, inizia l'ultimo scontro che lo vede scontrarsi da solo su di una rupe con Scar che, a seguito di uno stratagemma si trova avvantaggiato, ciò nonostante Simba con un ultimo sforzo riesce a capovolgere la situazione, mandando Scar in pasto alle iene.
Qualche tempo dopo, la natura e la vita ha ripreso a scorrere nella Valle dei Re ed un nuovo re sta venendo al mondo.

Il film finisce con un parentesi che ci si aspetta benissimo, un sequel con protagonista il figlio di Simba (Il Re Leone 2), così da proseguire il ciclo cominciato con Simba. Una trama semplice nello sviluppo con personaggi alcune volte caratterizzati nel dettaglio, frammentando qui e la la storia con canzoni che tagliano la tensione e la serietà dei dialoghi.
Un film che merita di essere sfogliato e risfogliato più e più volte, scorrevole e rilassante per circa un'ora e mezza di tranquilla riproduzione.

VOTO:

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