lunedì 15 ottobre 2012

BIBLE REVIEW: BLACK SABBATH - PARANOID

PARANOID
BLACK SABBATH

Settembre 1970

Warner Bros. Records
Hard Rock


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Dopo un discusso debutto omonimo, Iommi ed i suoi ritornano sulla scena del delitto verso la seconda metà del 1970 con un album che, seppur cambiando tematiche, propone un sound molto simile a quello del precedente Black Sabbath, questa volta rendendo tutto più catchy.
Preceduto dal singolo omonimo e seguito dall'EP dal medesimo titolo, Paranoid è il secondo capitolo firmato Black Sabbath, il quartetto questa volta propone come argomento principale la guerra e la propria aberrazione nei confronti delle armi di distruzione di massa nucleari, utilizzando prevalentemente riff di stampo hard rock / proto metal, infusi con una componente psichedelica derivante dalla seconda metà degli anni sessanta, il tutto amalgamato con jazz e blues quanto basta. Il risultato è un album oscuro ma non troppo, quanto basta per impressionare con testi forti ed un sound quando pesante, quando allucinogeno.

Lenta e d'atmosfera in apertura, War Pigs apre in modo magistrale l'opera, levando il sipario sul teatro della guerra atomica ormai preannunciata, riff incalzante e tirato venato di blues; si prosegue in rapidità sul riff contagioso di Paranoid, brano di punta che si insinuerà nella mente di generazioni di fans, semplice, di taglio e con influenze space rock nel solo. 
Nuovo lento psichedelico con Planet Caravan, brano particolare in cui la voce fortemente distorta di Ozzy, unita ad effetti elettronici ed a percussioni, contribuiscono a rendere il pezzo un sogno ad occhi aperti.
Il riff hard rock psichedelico di Iron Man lascia piacevolmente il segno, specie in vista del solo da brivido, cui mastro Iommi e compare Butler danno il meglio di se. L'oscurità ha il sopravvento con con i flash che appaiono in cielo al cospetto di Electric Funeral, riffing proto heavy e solenne.
Il basso di Butler prende il sopravvento sulle strofe di Hand of Doom, brano lento e buio sino al ritornello incattivito da riff carichi di mordente. Breve pausa strumentale lasciata al trio Iommi-Butler-Ward (Rat Salad). Brano decisamente più articolato dei precedenti, Faires Wear Boots, con cui il combo inglese decide di chiudere; pezzo dal riff heavy doom e dannatamente accattivante.

Decisamente più tagliente e meno ponderato, Paranoid colpisce per il gioco di luci ed ombre con cui dipinge la propria struttura, facendosi piacevolmente ascoltare ancora ed ancora, tanto ad orecchie amanti dell'old school quanto ad orecchie che prediligono un sound più moderno. Un album che, nonostante gli anni, si dimostra attuale - specialmente per le tematiche - ancora oggi come allora.

Line up
Ozzy Osbourne - Voce
Tony Iommi - Chitarra
Geeze Butler - Basso
Bill Ward - Batteria

Tracklist:
1. War Pigs (lyric)
2. Paranoid (lyric)
3. Planet Caravan (lyric)
4. Iron Man (lyric)
5. Electric Funeral (lyric)
6. Hand of Doom (lyric)
7. Rat Salad (instrumental)
8. Fairies Wear Boots (lyric)

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