FINAL DESTIANTION 2000 Horror / Thriller James Wong Altri film dello stesso anno recensiti Battle Royale Primavera di Granito Prison of the Dead |
Credete al fato? O credete che siano solo coincidenze derivanti
dalle nostre azioni? E se ci fosse qualcosa di intangibile ed incorporeo che vi
segue, pronto a cogliere l’attimo e tagliare quel sottile filo che lega la
vostra anima al corpo, uccidendovi? E se la morte avesse un disegno per
ciascuno di noi?
Final Destination ripercorre un po’ le superstizioni del passato secondo cui la mietitrice possegga una lista di anime da prelevare da questo mondo, indifferentemente dal mezzo utilizzato per falciarle. Mediante una trama scarsamente articolata, il film del 2000 diretto da James Wong (noto anche per X-files e sfortunatamente Dragonball Evolution) vi terrà incollati allo schienale della vostra poltrona per poco più di un’ora e mezza di situazioni pericolose legate tra loro da un nesso logico vagamente traballante.
Una scolaresca di adolescenti statunitense sta per partire per un viaggio d’istruzione a Parigi. Alex, uno degli studenti, tuttavia sembra molto agitato per la partenza. Sedutosi sul sedile dell’aereo si addormenta quasi di colpo, svegliandosi poco dopo per colpa di un incubo fin troppo reale in cui l’aereo sarebbe esploso. Gettata la classe nel panico per averli avvertiti di una prossima esplosione, viene fatto scendere ed nsieme ad alcuni suo amici rimasti ancora a terra, vede l’aereo decollare e, di li a poco, esplodere in mille pezzi. Seguiranno un’escaletion di avvenimenti che porteranno il gruppo verso un tragico finale.
Essendo una trama poco consistente, lo staff si è divertito a proporre modi sempre più bizzarri per far morire i protagonisti del film, dai più classici e plausibili (o scontati) fino a quelli impossibili (la morte della professoressa Lewton è una scena cult!), che seppur di intrattenimento abbassano il livello di adrenalina ai minimi storici apportando invece una vena umoristica.
Un filmetto bizzarro e poco noioso, che nonostante gli errori o le iperboli varie, fa il suo lavoro: intrattenere il pubblico.
Final Destination ripercorre un po’ le superstizioni del passato secondo cui la mietitrice possegga una lista di anime da prelevare da questo mondo, indifferentemente dal mezzo utilizzato per falciarle. Mediante una trama scarsamente articolata, il film del 2000 diretto da James Wong (noto anche per X-files e sfortunatamente Dragonball Evolution) vi terrà incollati allo schienale della vostra poltrona per poco più di un’ora e mezza di situazioni pericolose legate tra loro da un nesso logico vagamente traballante.
Una scolaresca di adolescenti statunitense sta per partire per un viaggio d’istruzione a Parigi. Alex, uno degli studenti, tuttavia sembra molto agitato per la partenza. Sedutosi sul sedile dell’aereo si addormenta quasi di colpo, svegliandosi poco dopo per colpa di un incubo fin troppo reale in cui l’aereo sarebbe esploso. Gettata la classe nel panico per averli avvertiti di una prossima esplosione, viene fatto scendere ed nsieme ad alcuni suo amici rimasti ancora a terra, vede l’aereo decollare e, di li a poco, esplodere in mille pezzi. Seguiranno un’escaletion di avvenimenti che porteranno il gruppo verso un tragico finale.
Essendo una trama poco consistente, lo staff si è divertito a proporre modi sempre più bizzarri per far morire i protagonisti del film, dai più classici e plausibili (o scontati) fino a quelli impossibili (la morte della professoressa Lewton è una scena cult!), che seppur di intrattenimento abbassano il livello di adrenalina ai minimi storici apportando invece una vena umoristica.
Un filmetto bizzarro e poco noioso, che nonostante gli errori o le iperboli varie, fa il suo lavoro: intrattenere il pubblico.
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