VERKLIGHETEN SOILWORK 11 Gennaio 2019 |
Esce così Verkligheten, opera composta da ben una dozzina di pezzi, anzi undici, sempre se escludiamo la solita intro frantumatesticoli a cui fortunatamente succede la vera e dirompente opener del disco, ossia Arrival, con cui le asce Sylvain Coudret e David Andersson ci lanciano addosso senza posa i loro graffiantissimi riff, pur su una melodia complessivamente piuttosto orecchiabile; mood che andrà caratterizzando bene o male tutta l'opera, assieme ad intrecci vocali puliti e ruvidi, come nella grintosa ma non meno melodica Bleeder Despoiler, variegando di quando in quando il proprio sound con uscite palesemente thrash come in Full Moon Shoals, dandoci a volte dentro fino in fondo con la melodiosità, dando vita a pezzi come When The Universe Spoke, quasi ballabile nella seconda metà, fino ad esagerare completamente con la conclusiva You Aquiver, dando vita a una sottospecie di extreme aor dal refrain quasi catchy.
Per quanto possa essere variegato, tuttavia, è bene non adagiarsi sugli allori ed evitare di prender per oro colato tutto ciò che si ascolta, si finirebbe per sopravvalutare filler come la caotica e quasi non-sense - almeno sul finale - Witan o pezzi faciloni che passano e vanno lasciando poco o niente dietro di se come The Wolves Are Back In Town o l'hit song Stalfagel. Ciò nonostante Verkligheten mostra una band che ha ancora qualche asso nella manica da sfoderare, piazzandosi ben al di sopra della media delle release odierne.
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